Il disco metallico ruota, il suono sordo dell’attrito echeggia nello studio. Per il pubblico è solo un venerdì sera come tanti, avvolto nella rassicurante routine del gioco a premi più famoso d’Italia.
Davanti a tutti, con la consueta calma, c’è Gerry Scotti, l’uomo che da decenni tiene il timone della televisione nazional-popolare.Ma dietro le luci perfette, in quel brusio costante che accompagna ogni puntata, qualcosa di inusuale stava iniziando a muoversi, un’energia che non aveva nulla a che fare con la suspense di un montepremi.
Nel momento esatto in cui i riflettori erano puntati sulla concorrente al centro, Scotti ha percepito il cambio di atmosfera, la distrazione proveniente dagli spalti.Qualche sguardo di troppo si era fatto insistente, qualche gesto eloquente e non richiesto aveva superato la linea invisibile tra l’entusiasmo del fan e l’avance esplicita.

Il conduttore, con un misto di sorpresa e ironia, ha interrotto il flusso del gioco. Non era un errore di pronuncia, non era una lettera sbagliata. Era il pubblico stesso a creare un imbarazzo vivace e inaspettato.
In un attimo, la tensione del quiz si è trasformata in quella tipica di una commedia improvvisa, con il conduttore costretto a reagire a quell’attacco di galanteria fuori programma.In quel silenzio di sospensione, Scotti ha guardato le responsabili e ha lasciato partire una frase che ha spiazzato lo studio. Un invito perentorio, in tono scherzoso, che ha fatto tremare i vetri.
Quale richiesta così inaspettata è arrivata dalle labbra del presentatore? Cosa è davvero accaduto in studio?