Zippo, la guardia giurata, reo confessa della deflagrazione di via Nizza, a Torino, aveva come obiettivo quello di colpire la casa di Madalina Ionela Hagiu, una 30enne di origini romene, sua vicina di casa, che lunedì notte per fortuna non si trovava all’interno delle mura domestiche, con cui aveva un rapporto ambiguo.
La confessione resa dall’uomo non ha convinto chi si sta occupando del caso, permettendo di arrivare ad una ricostruzione dei fatti molto diversa da quella che lui ha fornito.
E’ venuto fuori un motivo differente di ciò che, in origine, era stato considerato un incidente, così come differenti sono stati i movimenti da lui effettuati, e ora è tutto molto più chiaro, in quanto ogni cosa ha più senso ma andiamo con ordine.
Gli investigatori del commissariato di Barriera Nizza e della Mobile sono arrivati alla conclusione che Zippo, dopo aver rubato le chiavi dell’auto di servizio, si è cambiato i pantaloncini per non macchiare la divisa, spegnendo il Gps … tutti dettagli che lasciano intuire come abbia pianificato nei minimi particolari la deflagrazione.
Zippo ha dichiarato di essersi bruciato con l’olio delle patatine, ma anche che non voleva far del male alla vicina ma ora deve rispondere di accuse pesantissime, di delitto volontario, lesioni e crollo doloso. Per gli inquirenti, il movente sta nella gelosia. Zippo conosceva bene Salvatore, il compagno di Madalina Ionela Hagiu, poichè i due, tre anni prima, avevano litigato per lei, e lo stesso vigilante aveva accompagnato Madalina alla stazione quando partì per raggiungere Salvatore all’Elba. La sera prima del rogo, Zippo e la donna erano stati a ballare insieme. Di ora in ora, nuovi elementi vengono fuori, mentre si continua a ricostruire, frame per frame, ciò che si è consumato in via Nizza, partendo proprio da quello che Zippo ha pianificato, seppur, a detta di chi indaga, non in modo perfetto.