Nata a Stoccolma il 3 gennaio 2003, Greta Thunberg, il cui nome completo è Greta Tintin Eleonora Ernman Thunberg, figlia di una cantante d’opera e di attore, dalla lontana parentela con Svante Arrhenius, studioso dell’effetto serra e Premio Nobel nel 1903, è un’attivista svedese diventata famosa per il suo sciopero contro il cambiamento climatico e in favore dello sviluppo sostenibile.
Nota per le sue manifestazioni regolari tenute davanti al Riksdag a Stoccolma, in Svezia, con lo slogan “Skolstrejk för klimatet (Sciopero scolastico per il clima)”, la giovane 18enne che, per mesi e mesi, ha fatto parlar di sé per le sue battaglie e le sue inamovibili posizioni,sembra essere sparita e in molti si sono chiesti che fine abbia fatto.
Che fine ha fatto l’attivista svedese
La crisi internazionale infatti ha fatto scomparire dalla scena la crisi ambientale, l’urgenza della lotta ai cambiamenti climatici, nonché la sua paladina, affetta dalla sindrome di Asperger, che però continua la sua battaglia attraverso i suoi canali social, dove è molto attiva, “virtualizzando” la protesta e raccogliendo ancora più adesioni da molti ragazzi.
Tutti ricorderemo le dichiarazioni rilasciate dalla giovane attivista all’apertura del Climate Action Summit,a margine dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite: “È tutto sbagliato. Non dovrei essere quassù. Dovrei essere tornata a scuola dall’altra parte dell’oceano. Eppure voi tutti venite da noi giovani per la speranza. Come osate? Voi avete rubato i miei sogni e la mia infanzia, con le vostre parole vuote! Eppure io sono una delle fortunate. La gente soffre. La gente muore. Interi ecosistemi stanno collassando.”
La Thunberg ha tuonato: “Siamo all’inizio di una estinzione di massa e tutto ciò di cui potete discutere sono i soldi e le favole di una eterna crescita economica! Come osate? Da oltre 30 anni la scienza è stata chiara, cristallina. Come osate continuare a guardare da un’altra parte? Voi ci state deludendo. Ma i giovani hanno cominciato a capire il vostro tradimento. Gli occhi di tutte le future generazioni sono su di voi e, se sceglierete di tradirci, vi dico che non vi perdoneremo mai. Non vi lasceremo andare così. Proprio qui, proprio ora, tracciamo il confine. Il cambiamento sta arrivando, che vi piaccia o no”.
Greta, che ha mostrato come da un’azione solitaria si possa fare moltissimo, è diventata, proprio grazie alla sua eccezionale tenacia, grinta e determinazione, un’icona assoluta tra i giovani della sua generazione. Nell’agenda 2022 dell’attivista svedese è previsto lo sciopero globale per il clima del prossimo 25 marzo. Il suo ritorno in gran stile, però, potrebbe avvenire a luglio prossimo, quando Torino diventerà la capitale dei Fridays for Future, un maxi evento internazionale rimandato dal 2020, con cortei, conferenze pubbliche e un campeggio che ospiterà 500 giovani e persone di rilievo nella battaglia ambientale, in arrivo da tutta Europa, sperando che per allora le atrocità in corso si siano risolte.