La riunione del Consiglio dei ministri ha approvato in esame preliminare un nuovo decreto flussi che farà fronte alle grandi difficoltà di reperire lavoratori nell’agricoltura e nel turismo. Nel comunicato finale del Cdm si legge: “Per il triennio 2023-2025 il Governo prevede complessivamente 452mila ingressi, rispetto a un fabbisogno rilevato di 833mila unità ”.
Tra le categorie professionali ed i settori produttivi coinvolti vi sono nuove categorie: elettricisti ed idraulici e gli addetti ai settori dell’assistenza familiare e socio-sanitaria, lavoratori per il trasporto passeggeri con autobus e per la pesca.
Nell’ambito del lavoro autonomo e subordinato non stagionale sono stati confermati i settori dell’autotrasporto merci per conto terzi, dell’edilizia, turistico-alberghiero, della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’alimentare, della cantieristica navale; per il lavoro subordinato stagionale i settori agricolo e turistico-alberghiero.
Novità interessanti anche nelle quote riservate per l’agricoltura e del turismo, dove saranno previste delle quote specifiche per i lavoratori provenienti da Paesi di origine o di transito che sottoscrivono accordi per facilitare la migrazione regolare. Nel comunicato si legge: “Il Consiglio dei ministri ha approvato, «come consentito dalla legislazione vigente, un decreto flussi integrativo al decreto del presidente del Consiglio dei ministri 29 dicembre 2022, relativo alla programmazione transitoria dei flussi d’ingresso legale in Italia dei lavori stranieri per l’anno 2022, avendo preso atto che le domande d’ingresso per lavoro sono risultate in eccesso rispetto alle quote autorizzate“.
Ad occuparsi del nulla osta all’ingresso in Italia di questi lavoratori saranno quelle organizzazioni di lavoro indicate nel decreto, che si occuperanno inoltre del procedimento di assunzione dei lavoratori sino alla sottoscrizione dei contratti.