
Un grave lutto ha colpito nelle ultime ore il governo guidato da Giorgia Meloni. La notizia si è diffusa rapidamente, suscitando profonda commozione non solo negli ambienti istituzionali, ma soprattutto nella città di Treviso, dove era una figura storica e unanimemente stimata, un punto di riferimento per l’intero foro trevigiano.
Si è spento ieri, 15 dicembre, dopo una breve malattia, Roberto Nordio, 82 anni, avvocato di grande prestigio e fratello del ministro della Giustizia Carlo Nordio. La sua carriera si è sviluppata lungo decenni di attività forense, caratterizzati da rigore, autorevolezza e passione civile. È stato presidente emerito della Camera Penale di Treviso, realtà che contribuì a fondare nel 1987 insieme a un gruppo di colleghi, lasciando un segno duraturo nella vita associativa e giuridica del territorio.
Per oltre dieci anni ne ha guidato l’attività, diventando una figura di riferimento per intere generazioni di avvocati. Accanto all’impegno professionale, Nordio ha sempre coltivato una forte presenza nella vita sociale e culturale della città.

Chi lo ha conosciuto lo ricorda come un uomo riservato, elegante nei modi, profondamente legato alla famiglia e ai valori trasmessi dal padre Mario, fondatore dello studio legale poi portato avanti dallo stesso Roberto. La sua scomparsa assume un rilievo nazionale anche per il legame con il ministro della Giustizia, che ha appreso la notizia mentre si trovava in missione istituzionale all’estero.
Carlo Nordio ha ricordato il fratello con parole intime e sentite, descrivendolo come una persona di grande sensibilità, appassionata di calcio e capace di trasmettere l’amore per il diritto come autentica vocazione di famiglia. Numerosi i messaggi di cordoglio arrivati in queste ore dal mondo dell’avvocatura e delle istituzioni. La Camera Penale Trevigiana ha espresso “sgomento e profondo dolore” per la perdita di un collega considerato un maestro. Roberto Nordio lascia la moglie Loretta, i figli Maria Chiara e Mario, anch’egli avvocato.