Nel frattempo a Vigonovo (paese in cui risiede la famiglia di Giulia) regna il silenzio e lo smarrimento di una intera comunità. Anche la famiglia di Giulia, come è lecito e giusto che sia in questo particolare momento, resta chiusa nella sua casa, affranta dal dispiacere, da qualcosa che nessuno si aspettava. Sconvolti sono anche il fratello di lei, Davide e la sorella Elena Cecchettin.
Proprio la sorella con le sue parole aveva fatto intuire che qualcosa di grave potesse essere successo a Giulia. E dopo aver pubblicato un post con poche parole in ricordo della sua dolce sorella, poco fa Elena ha pubblicato un altro post al vetriolo nel quale fa capire tutta la sua rabbia nei confronti di Filippo.
“Se domani non torno a casa, distruggete tutto” – così ha cominciato il suo post Elena, per poi scrivere sotto “Prevedibile dalla descrizione di quel bravo ragazzo, troppo bravo: non farebbe male neanche a una mosca. Certo a una mosca no. Ma a una donna, beh, quella è tutta un’altra questione” – queste le parole con cui Elena ha aperto il suo post.
Un post pieno di dolore per una vicenda che non doveva assolutamente andare a finire in questa maniera. Elena ha pubblicato questi post con delle Instagram Stories. Elena prima ha condiviso un post della scrittrice Carlotta Vagnoli, poi quello di un’altra scrittrice, Valeria Fonte, che recita “È stato il vostro bravo ragazzo”, e infine la scritta “Per te bruceremo tutto”.
La sorella aveva già appunto dichiarato in alcune interviste che quel ragazzo avrebbe potuto far del male a Giulia, in quanto il comportamento nei suoi confronti sarebbe ossessivo, talmento tanto ossessivo da non volerla lasciare andare a fare shopping a Padova da sola o da chiamarla in continuazione anche quando con la sorella decisero di andare assieme ad un concerto.
Poi lei aveva di lasciarlo, ma di non allontanarlo completamente dalla sua vita, cercando di aiutarlo nella sua depressione. Poi arriva la sera dell’11 novembre, la scomparsa, l’ultimo avvistamento assieme al Mc Donald’s di un centro commerciale a Marghera a cui segue probabilmente l’aggressione, fatale, a Giulia alla zona industriale di Fosso. Poi la fuga fino al ritrovamento del corpo della ragazza il 18 novembre. Il procuratore di Venezia ha inviato un appello al ragazzo, ovvero quello di non continuare la fuga e di costituirsi al più presto.