Giorgio Armani non aveva figli, pur avendo tanto desiderato essere padre. Non essendoci eredi diretti dello stilista, con un patrimonio stimato di oltre 12 miliardi di dollari e un gruppo da 2,3 miliardi di euro di ricavi, resta da capire chi guiderà la sua azienda, trattandosi di un colosso da 8.700 dipendenti, e co 623 negozi, hotel e ristoranti in tutto il mondo, costruito in cinquant’anni di attività.
Ora che il re della moda è venuto a mancare, in queste ore così strazianti, ci si chiede chi guiderà la sua stratosferica azienda. In primis, lo faranno i suoi tre nipoti: Silvana e Roberta Armani, figlie del fratello Sergio, e Andrea Camerana, figlio della sorella Rosanna, che è membro del cda già dal 2017.
Il colosso sarà guidato, inoltre da Leo Dell’Orco, compagno di vita di Giorgio, dall’imprenditore digitale Federico Marchetti, fondatore di Yoox, cooptato nel consiglio di amministrazione nel 2020.Il triumvirato che guiderà tutto il gruppo sarà formato da Dell’Orco, Irving Bellotti, amministratore delegato di Rothschild Italia e advisor storico di Armani) e da un nuovo membro della famiglia che sostituirà il compianto Armani.
Giorgio aveva, da anni , pensato a tutto, in modo da rendere la sua successione ben definita. Lo statuto della Giorgio Armani Spa, impone: cautela negli investimenti, attenzione all’eccellenza e all’innovazione, un uso moderato del debito e un reinvestimento costante degli utili. E’ inoltre previsto che non potrà distribuire profitti o patrimonio.
Armani ha puntato a rendere il suo gruppo indipendente ma non ha chiuso del tutto le porte ad una futura quotazione in Borsa, che secondo lo statuto sarà possibile dopo almeno 5 anni dalla scomparsa di Giorgio, con la sola maggioranza del consiglio di amministrazione. C’è chi punta ad avvicinarsi al gruppo, come Lvmh e alcuni colossi del private equity come Cvc, Blackstone e Kkr ma è troppo presto per sbilanciarsi.