Giorgia Meloni spiazza tutti: "Devo dire una cosa su Ranucci Sigfrido" (2 / 2)

Il fragore notturno non ha lasciato spazio a dubbi: si trattava di un affronto diretto. Sulla scena, gli investigatori hanno trovato i rottami di due dispositivi  che avevano centrato il loro obiettivo in modo chirurgico e ben preciso, di una crudeltà estrema.

Al risveglio della città, si è palesata l’entità del danno: le vetture di Sigfrido Ranucci e della figlia erano state ridotte in rottami fumanti. Fortunatamente, in un bilancio che poteva essere ben più agghiacciante, non ci sono stati coinvolti né conseguenze sulla salute per gli occupanti della casa.

In un comunicato che non ha ammesso repliche, i vertici RAI hanno subito respinto ogni forma di minaccia, riaffermando il valore inestimabile del giornalismo d’inchiesta. Questo evento, d’altronde, non era un caso isolato.

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Già negli scorsi mesi, il conduttore di Report aveva infatti subito altri episodi di questo tipo legati al suo lavoro, che lo ha reso un bersaglio costante per chi teme la verità. Il mondo politico ha reagito con una ferma condanna unanime. La premier Meloni ha espresso subito la sua solidarietà, definendo l’accaduto un atto inaccettabile contro la libertà di stampa. “Ferma condanna a atto intimidatorio, difendiamo la libertà e l’indipendenza dell’informazione”. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni,  in una nota diffusa da Palazzo Chigi, ha espresso “piena solidarietà al giornalista Sigfrido Ranucci e la più ferma condanna per il grave atto da lui subito. La libertà e l’indipendenza dell’informazione sono valori irrinunciabili delle nostre democrazie, che continueremo a difendere”.

A stretto giro è giunta anche la dichiarazione del Ministro dell’Interno, Piantedosi, che ha immediatamente disposto il massimo rafforzamento del dispositivo di protezione intorno al giornalista e alla sua famiglia, a tutela della loro incolumità .Adesso, con l’intervento dei Carabinieri e degli specialisti, le indagini proseguono per risalire a chi ha organizzato e messo in atto questa ennesima, inquietante, prova di violenza.