Conosciamo tutti ovviamente il caso di Giulia Cecchettin, la ragazza a cui è stata tolta la vita in provincia di Padova. Ormai da quei momenti è passato quasi un anno e ancora oggi la famiglia Cecchettin non si dà pace.
Prima di perdere la vita Giulia aveva perso la cara madre. Un lutto che stava cercando di superare assieme al papà Gino, alla sorella Elena e all’altro fratello minore. Tutti insieme si erano dati da fare per cercare di superare il lutto e lo hanno fatto portando avanti i propri sogni, come la donna avrebbe voluto.
Quella dei Cecchettin è stata da sempre una famiglia unita, una famiglia in cui educazione e rispetto per l’altro la facevano da padrone. Nessuno mai osava prevarica sugli altri, Giulia era una studentessa attenta a scrupolosa e si stava preparando a discutere la sua tesi di laurea.
Proprio il giorno in cui ha perso la vita aveva consegnato la tesi alla docente. Quella sera Filippo Turetta dopo essere passato a prenderla e aver consumato un pasto veloce al Mc Donald’s di Marghera, ha deciso improvvisamente di toglierle la vita. Un atto che per gli inquirenti era premeditato.
Tra l’altro Filippo avrebbe colpito Giulia a pochi metri da casa sua. Un centinaio, non di più. Dopo aver compiuto il misfatto con l’auto ha cercato di far perdere le tracce e fuggire. Fu preso in Germania fermo con l’auto su una piazzola di sosta in quanto aveva i fari accesi, circostanza vietata in Germania quando si è fermi in autostrada sulla piazzola di sosta.
Adesso le parole del padre Gino Cecchettin fanno davvero riflettere. Le sue parole sono un colpo al cuore.