Gino Cecchettin, è successo subito dopo il processo (2 / 2)

Turetta ha cominciato a scontare la sua pena presso un istituto penitenziario. A breve sarà pronunciata la sentenza nei suoi confronti. La famiglia di Giulia chiede che sia fatta massima giustizia ma dopo l’arringa degli avvocati difensori di Filippo, Gino Cecchettin ha avuto parole molto dure.

Parole che fanno capire ancora quanto quest’uomo e i suoi figli siano ancora provati da quanto accaduto. Turetta ha commesso un gesto imperdonabile che molto probabilmente la condannerà a tantissimi anni di reclusione. Potrebbe anche rischiare l’ergastolo.

“La difesa di un imputato è un diritto inviolabile, ma è importante mantenersi in un certo limite mentre si esercita questo diritto e il confine è dettato dal buon senso. Io ieri mi sono sentito nuovamente offeso e la memoria di Giulia è stata umiliata” – queste le parole di Gino Cecchettin.

Pur riconoscendo il diritto di una persona ad essere difesa, Cecchettin non può fare a meno di pensare che ci siano dei limiti entro cui la difesa deve essere fatta specie per casi così gravi e dove l’imputato appare effettivamente l’autore del gesto.

Gli inquirenti infatti non hanno nessun dubbio su quanto commesso da Turetta, anche perchè lui stesso ha confessato di essere stato lui a togliere la vita alla ragazza di Vigonovo. Per hi indaga Turetta si era già preparato al fermo in quanto pare avesse finito le risorse, anche economiche, per darsi alla macchia.

“L’ergastolo è da molto tempo ritenuto una pena inumana e degradante, le pene devono tendere alla rieducazione del condannato. L’ergastolo è il tributo che lo stato di diritto paga alla pena vendicativa” – queste erano state le parole di Giovanni Caruso avvocato difensore di Filippo Turetta che per il suo assistito cerca di evitare adesso la massima pena. Ma gli inquirenti hanno le idee chiare su quanto sia accaduto, il verdetto si saprà nei prossimi giorni.