
Il destino congiunto di Alice ed Ellen Kessler si inquadra precisamente all’interno della legislazione tedesca sul fine vita, che impone condizioni rigorose per garantire l’autonomia della scelta. Le due infatti hanno posto in essere un fine vita assistito. La loro scomparsa, avvenuta insieme all’età di 89 anni, è il risultato di un percorso che la legge sul decesso assisto contempla.
Le condizioni stabilite sono chiare: l’individuo deve agire in modo responsabile, per propria spontanea volontà, essendo maggiorenne e dotato di piena capacità giuridica.Tuttavia, il confine legale è sottile e inflessibile. È assolutamente vietata l’eutanasia attiva.
Ciò significa che chi assiste la persona intenzionata a perdere la vita non può, in nessun caso, compiere direttamente l’azione che ne provoca il decesso. La loro è stata una conclusione coerente con la visione più volte espressa in vita. Le dichiarazioni delle gemelle Kessler ponevano infatti la dignità personale come priorità assoluta.

Secondo il loro pensiero, mantenere un’esistenza senza la possibilità di viverla appieno, priva di quelle soddisfazioni personali che le avevano definite, era da considerarsi insostenibile. Il loro atto finale e la conseguente notifica alle autorità hanno riacceso con forza l’attenzione su questa complessa materia. La vicenda rimette al centro il dibattito sul diritto all’autonomia e al testamento biologico.
La scoperta dei corpi è avvenuta verso mezzogiorno, quando un’auto della polizia si è recata presso la proprietà delle gemelle. Gli agenti dell’unità specialistica K12, regolarmente inviati sul posto, hanno effettuato un primo esame dei corpi. Dopo i rilievi di rito è stata data la notizia del decesso delle famose gemelle che hanno fatto grande anche il nostro Paese.