Garofano, la confessione in diretta Tv: "Liquido seminale in.. (2 / 2)

Nella puntata del 25 luglio 2025 di Quarto Grado, condotta da Gianluigi Nuzzi su Rete 4, i riflettori sono tornati sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nel 2007,

Il focus iniziale della trasmissione è stato sull’ormai celebre “impronta 33”, trovata sulla scena del delitto Poggi. Una recente sperimentazione ha cercato di valutarne la compatibilità con Andrea Sempio, oggi indagato. Secondo alcuni esperti, la presenza di sudore e sangue sull’impronta rafforzerebbe l’ipotesi che l’autore del delitto fosse effettivamente presente al momento del fatto.

Tuttavia, il generale Luciano Garofano ha frenato gli entusiasmi, sottolineando l’impossibilità di trarre conclusioni certe da una prova “di parte” e piena di variabili. Il dibattito si è animato tra i tecnici e i legali coinvolti. La difesa di Sempio ha ribadito che la consulenza sulla compatibilità dell’impronta è da valutare come tutte le altre, senza creare processi mediatici paralleli.

L’ex comandante dei Ris di Parma, Luciano Garofano, ha ricordato come, nei primissimi giorni dell’indagine, si fosse partiti da un presupposto chiaro: «Stavamo cercando un uomo, quindi ci siamo concentrati sulla presenza di liquido seminale». Tuttavia, gli accertamenti effettuati su quel fronte non diedero alcun esito positivo, e fu proprio l’assenza di riscontri a spingere gli inquirenti a non procedere con ulteriori analisi del DNA in quella fase.

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Oggi Garofano, che opera come consulente esterno per la difesa di Andrea Sempio, minimizza il peso delle analisi condotte sinora: «Non li ritengo risultati eclatanti, assolutamente no», ha commentato. Secondo lui, anche il secondo esame genetico — attualmente atteso — non dovrebbe discostarsi dalle prime conclusioni. Non a caso, il generale liquida con fermezza le recenti indiscrezioni: «A me queste novità non risultano».

Dall’altro lato, il consulente dei genitori di Chiara ha rilanciato: “Abbiamo chiesto solo di approfondire quella traccia, forse qualcuno teme la verità”. Un altro punto controverso ha riguardato la presunta contaminazione delle prove, soprattutto sulla garza usata per i prelievi: secondo il genetista Marzio Capra, quella garza era stata analizzata già nel 2007, ma era troppo deteriorata per essere utilizzata.