Luciano Garofano, ex comandante del RIS di Parma tra il 1995 e il 2009, è tornato a parlare del caso di Garlasco, uno dei più noti della cronaca italiana, in cui fu coinvolto come protagonista delle indagini scientifiche. In questi giorni sono stati diffusi i primi risultati dell’incidente probatorio relativo al delitto di Chiara Poggi.
Le nuove analisi non sembrano fornire elementi utili per riaprire l’inchiesta: il DNA rinvenuto su oggetti come rifiuti e residui della colazione risulterebbe appartenere unicamente a Chiara Poggi. Garofano si è detto sorpreso della rapidità con cui questi dati sono diventati pubblici: “Sono analisi iniziali e non capisco come possano essere già trapelate”.
Tuttavia, secondo l’ex comandante dei Ris, i risultati confermano quanto già ci si aspettava, vale a dire che gli oggetti ritrovati erano legati alla quotidianità tra Chiara e Alberto Stasi e non potevano contenere tracce di altri.
Sulla figura di Andrea Sempio, amico di Chiara su cui si era ipotizzata una pista alternativa, Garofano ha sottolineato come non ci fossero sospetti concreti: “Non abbiamo mai realmente pensato che avesse lasciato il suo DNA, se non eventualmente per contaminazioni accidentali“.
L’ex comandante ha anche voluto rispondere indirettamente a chi critica le indagini del passato: “Ora nessuno potrà dire che i reperti siano stati compromessi. I risultati, se confermati, parlano chiaro: la responsabilità è di Alberto Stasi“. Infine, Garofano ha invitato alla cautela nell’interpretare i dati scientifici, in quanto ogni risultato andrebbe contestualizzato per evitare si alimentino fantasie “che non aiutano né la verità né la giustizia“.