Si è spento lo scorso 24 giugno, a 75 anni, Alvaro Vitali, volto iconico della commedia italiana degli anni Settanta e Ottanta, diventato celebre con il personaggio di “Pierino”, lo scolaro irriverente protagonista di una lunga serie di film entrati nell’immaginario collettivo. L’attore era stato ricoverato in un ospedale a causa di una bronconeumonia recidiva, che si è purtroppo rivelata fatale.
Scoperto da Federico Fellini, che lo volle in pellicole come Satyricon, Roma e Amarcord, Vitali trovò il successo popolare grazie al genere della commedia sexy all’italiana, in cui divenne protagonista assoluto. Il suo “Pierino”, studente svogliato e scatenato, simbolo di un’Italia che rideva con semplicità e doppi sensi, conquistò le platee e rese Vitali uno dei volti più riconoscibili di quegli anni.
Con il declino del genere, Vitali faticò a trovare nuovi ruoli. Lontano dal grande schermo, ha continuato a lavorare in spettacoli di cabaret, comparsate televisive e partecipazioni a eventi locali. In diverse interviste aveva raccontato con amarezza di sentirsi dimenticato dallo spettacolo, vivendo con una pensione modesta.
Eppure, non ha mai smesso di portare in giro il suo personaggio, amato da più generazioni. Un’eredità artistica che oggi torna prepotente nei ricordi di chi è cresciuto con le sue battute e le sue smorfie inconfondibili. Oltre a essere stato protagonista di oltre 100 film, Vitali lascia un’impronta indelebile nella cultura pop italiana.
Negli ultimi tempi Vitali era apparso in tv mostrando il suo volto più umano e, per certi versi, anche fragile. Dietro la macchietta si nascondeva un uomo comune, ormai lontano dalle luci della ribalta, e che fronteggiava problemi ordinari. Dal dispiacere per la separazione dalla moglie alla triste scelta: “La pensione da…”: scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.