Diciotto anni. Sembrano un’infinità. Tante cose, in questi quasi due decenni, si sono evolute, ma nonostante lo scorrere del tempo, c’è un caso che ancora non si è risolto, continuando a catalizzare l’attenzione di milioni di italiani, essendo uno di quelli che hanno scosso fortemente il nostro Paese.
Parliamo del delitto di Garlasco, quello in cui Chiara Poggi, 26enne brillante, laureata e impiegata, ha perso la vita, all’interno della villetta familiare in cui viveva assieme ai genitori e al fratello Marco, in vacanza in Trentino quel maledetto giorno.
Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a 16 anni di cella mentre Andrea Sempio risulta indagato, da marzo di quest’anno, dopo la riapertura delle indagini. In queste ultime ore, è partita la caccia a Ignoto 3, ossia all’identità del profilo genetico isolato sulla garza, impiegata per effettuare il tampone nella bocca di Chiara.
I carabinieri della Procura di Pavia, dopo 18 anni dal delitto della Poggi, si sono mossi a caccia di quello che potrebbe essere il potenziale complice, seppur tenendo presente che quel profilo di Dna isolato potrebbe sottendere una contaminazione, da parte di qualcuno che è stato a contatto con la salma della 26enne.
Per quanto concerne il delitto di Garlasco, si stringe il cerchio attorno a Sempio ed è stato sequestrato il registro di classe. Vediamo insieme cosa sta accadendo, in dettaglio, nella pagina successiva del nostro articolo.