Garlasco, probatorio: caos all’uscita, Alberto Stasi ha parlato (2 / 2)

La risposta a quel clima di sospensione che si respirava, in cui la tensione si è fatta sempre più viva, è  arrivata con una forza inaudita: Alberto Stasi ha deciso di rompere il suo lunghissimo silenzio, rilasciando dichiarazioni spontanee davanti al giudice.

In un’aula blindata, l’uomo che sta scontando la pena il delitto  di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007,  ha ribadito con forza la sua innocenza, puntando l’attenzione su elementi mai approfonditi. Il fulcro dell’intero incidente probatorio riguarda l’analisi del Dna rinvenuto sotto le unghie della 26enne.

Secondo quanto dichiarato dall’avvocato Laura Panciroli, i risultati delle nuove analisi scientifiche avrebbero evidenziato un profilo genetico maschile che non appartiene affatto all’uomo attualmente in penitenziario ma a un altro soggetto già identificato in passato. Questa traccia genetica, definita dai legali come una prova schiacciante, potrebbe rappresentare la base per una richiesta di revisione del processo.

Ciufoli e la neoplasia maligna ai reni: "L’ho scoperta grazie a questo sintomo" Ciufoli e la neoplasia maligna ai reni: "L’ho scoperta grazie a questo sintomo"

La difesa sostiene che iil codice biologico estratto dai resti, non lasci spazio a dubbi: chi ha tolto la vita a Chiara quel giorno non era l’uomo condannato, ma qualcun altro che ha lasciato la sua firma biologica sulla scena. All’uscita dal Tribunale di Pavia, si è scatenato il caos tra i giornalisti e i curiosi, mentre l’avvocato Panciroli sottolineava come sia la prima volta che il suo assistito sceglie di parlare in una sede ufficiale dopo anni di detenzione.

L’obiettivo è chiaro: dimostrare che è stato commesso un errore macroscopico e che la verità è ancora tutta da scrivere. La vicenda di Garlasco torna così prepotentemente alla ribalta, con un carico di conseguenze imprevedibili per l’intero sistema giudiziario italiano. Mentre la Procura analizza i nuovi dati, resta il segno profondo lasciato da un annuncio che, come una fiamma improvvisa, ha riacceso le speranze di chi non ha mai smesso di cercare il reale responsabile di quel tremendo evento.