Il caso del delitto di Garlasco ha recentemente conosciuto nuovi sviluppi che stanno riaccendendo l’attenzione mediatica e giudiziaria. Nel marzo 2025, la Procura di Pavia ha deciso di riaprire le indagini, focalizzandosi su Andrea Sempio, amico del fratello di Chiara.
Al centro dell’attenzione vi è la cosiddetta “impronta 33“, una traccia palmare rinvenuta vicino al corpo della Poggi e ora attribuita a Sempio grazie a nuove tecnologie di analisi. Tuttavia, l’intonaco contenente questa impronta risulta al momento irreperibile, sollevando dubbi sul suo possibile smarrimento. Al vaglio degli inquirenti anche le tracce di Dna dell’indagato ritrovate sotto le unghie della Poggi.
L’alibi fornito da Sempio è ora sotto esame. Le nuove analisi dei tabulati telefonici e delle celle agganciate indicano che il suo cellulare non si trovava a Vigevano la mattina del delitto, contrariamente a quanto sostenuto. Il suo legale, Massimo Lovati, ha rotto il silenzio circa un nuovo scenario, quello che collegherebbe il caso di Garlasco ad uno scandalo che ha visto coinvolta la chiesa nel 2014.
Ulteriori elementi emersi includono sei impronte digitali non identificate trovate vicino al corpo, l’analisi di un frammento di tappetino da bagno e il ritrovamento di un martello in un canale a Tromello, potenziale arma del delitto.
In queste ore si è aperto intanto un nuovo scenario in riferimento ad una possibile impronta femminile. Il caso di Garlasco continua ad arricchirsi di nuovi possibili scenari. La difesa di Stasi ha chiesto una nuova perizia: ecco tutti i dettagli nella pagina successiva.
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