Garlasco, la cifra da capogiro del risarcimento a Stasi (1 / 2)

Garlasco, la cifra da capogiro del risarcimento a Stasi

Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva a 16 anni di reclusione, per il delitto della sua fidanzata Chiara Poggi e sta scontando la sua pena nel penitenziario di Bollate, sebbene non abbia mai smesso di ribadire la sua innocenza. Ma facciamo un passo indietro nel tempo, a quel 13 agosto 2007.

Fu Alberto a scoprire il corpo della sua ragazza, nella villetta di Garlasco, in una pozza ematica, sulle scale che portavano alla cantina della viletta, in cui viveva con i genitori e col fratello Marco, che si trovavano in vacanza in Trentino.

Chiara venne colpita con un oggetto contundente, probabilmente un martello o un attizzatoio , a caccia del quale, ancora oggi, a distanza di 18 anni, si sono mossi gli inquirenti, specie nell’ambito delle nuove indagini che vedono Andrea Sempio indagato. Alberto, all’epoca studente universitario di Economia   ritrovando il corpo di Chiara, lanciò subito l’allarme ma divenne l’unico indiziato.

Fu l’atteggiamento calmo e distaccato ad insospettire gli inquirenti. Le prime indagini non riuscirono a raccogliere prove schiaccianti contro di lui, che finì in manette a settembre 2007 ma fu rilasciato dopo pochi giorni per insufficienza di prove. Nel 2014, la nuova perizia , demolì il suo alibi, spostando l’orario del delitto, e la sua posizione venne ulteriormente aggravata dal ritrovamento di prove compromettenti.

Ma quanto spetterebbe a Stasi come risarcimento in caso in cui dovesse risultare innocente? Si parla di una cifra da capogiro per cui andiamo a scoprirla insieme nella pagina successiva del nostro articolo.

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