Alberto Stasi, per ora, è l’unico in cella per il delitto di Chiara Poggi ma quanto gli spetterebbe, a titolo di risarcimento, se venisse provata la sua innocenza? A dircelo è l’avvocato cassazionista Irma Conti, esperta in materia penale e si parla di una cifra da capogiro, come avrete modo di constatare.
La legale ha dichiarato: “Il risarcimento più importante è quando, se c’è l’errore giudiziario, lo stesso venga sanato e restituita la vita e la libertà al condannato“, precisando che ci sarebbe anche un corrispettivo economico. L’indennizzo viene calcolato in base a un valore giornaliero di detenzione ingiusta, con un tetto massimo di 516.456,90 euro. Il valore giornaliero è di 235,82 euro per il penitenziario e 117,91 euro per gli arresti domiciliari.
La domanda deve essere presentata alla Corte d’Appello competente entro due anni dalla data in cui la sentenza di proscioglimento o di condanna è diventata irrevocabile, o dalla data in cui la sentenza di non luogo a procedere diventa inoppugnabile.
La Conti ha inoltre fatto delle precisazioni: “Se Stasi chiede la revisione e viene accolta, potrebbe poi ottenere l’ingiusta detenzione. Che, a differenza di quando interviene sentenza di assoluzione, non è sottoposta al tetto massimo dei 516.000 euro, ma è illimitata è tiene conto di tutti i danni morali, biologici, di immagine”.
Insomma, se dalle nuove indagini verrà fuori l’innocenza di Stasi, Alberto, che ha già scontato tanti anni di cella, diventerebbe un super paperone d’Italia. Capiamo bene quanto, ora più che mai, la questione sia delicata e quanto il delitto di Garlasco sia super attenzionato dalla stampa per tutti i suoi sviluppi.