A distanza di 18 anni dal delitto di Chiara Poggi, il caso torna ancora una volta sotto i riflettori della cronaca giudiziaria. Il gip di Pavia ha dato il via libera a un nuovo incidente probatorio: l’obiettivo è analizzare impronte digitali e tracce genetiche rimaste finora senza un’identificazione certa, nella speranza di fare chiarezza su uno dei casi più discussi della storia giudiziaria italiana.
Il perito nominato dal tribunale, il dattiloscopista Domenico Marchigiani, avrà il compito di esaminare circa 60 lastre di acetato contenenti impronte rilevate nel 2007 su confezioni di cibo, sacchetti della spazzatura e altri oggetti domestici. Questi materiali erano stati conservati ma mai sottoposti a un’analisi incrociata con i profili digitali e genetici noti.
L’indagine dovrà stabilire se tra quelle impronte vi siano corrispondenze con i soggetti già coinvolti all’epoca, tra cui familiari, amici, conoscenti e forze dell’ordine. Nel frattempo, proseguiranno anche le analisi biologiche sul profilo genetico denominato “Ignoto 3”, isolato su una garza rinvenuta nella bocca della Poggi.
Al centro del dibatti spicca sempre di più Andrea Sempio, giovane amico del fratello di Chiara Poggi. Il suo nome è emerso anni dopo, quando una consulenza genetica lo indicò come possibile corrispondenza con una traccia sotto le unghie della vittima. Nel 2025, è stato coinvolto in un nuovo incidente probatorio per l’analisi di impronte digitali e DNA.
Sempio si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, ma le indagini continuano. In queste ore è spuntata una nuova pista, quella che ha a che fare con Michele Bertani. Amico dello stesso Sempio, si è tolgo la vita. Per quale motivo? Scopriamo gli ultimi risvolti nella pagina successiva.