Gaetano Maranzano rompe il silenzio dopo la fiaccolata per Paolo Taormina (2 / 2)

Gaetano Maranzano ha passato la sua prima notte dietro le sbarre. All’origine del gesto, stando alla ricostruzione fornita dallo stesso indagato, ci sarebbe una lite dei giorni scorsi legata a presunte attenzioni non gradite che la Paolo Taormina avrebbe rivolto alla fidanzata di Maranzano. La versione è ora al centro delle verifiche degli investigatori, intenti a ricostruire ogni dettaglio della dinamica che ha portato alla triste epilogo per il giovane Taormina.

Questa triste vicenda continua a scuotere la città di Palermo, specialmente alla luce delle dichiarazioni del reo confesso Gaetano Maranzano. “Porto la pistola sempre con me perché Palermo è una città violenta”, avrebbe detto agli inquirenti durante l’interrogatorio in procura. Avrebbe giustificato così, con questa controversa dichiarazione, la sua assurda condotta.

Maranzano non è una novità per le forze dell’ordine. Cresciuto nel quartiere Zen, è figlio di Vincenzo Maranzano, soprannominato “Gnu Gnu”, condannato a dieci anni per un tentato delitto in una faida per il controllo delle sostanze stupefacenti. Un contesto familiare segnato dalla criminalità: anche gli zii Letterio e Pietro Maranzano sono stati condannati.

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Lo stesso Gaetano ha precedenti anche per spaccio, e nel suo passato figura anche un avviso orale del questore, misura preventiva per soggetti considerati pericolosi. Durante le perquisizioni nella sua abitazione, gli agenti hanno sequestrato una pistola semiautomatica calibro 9, detenuta senza licenza.

La perizia balistica dovrà stabilire se è la stessa che ha spezzato la vita a Paolo Taormina. Le indagini proseguono per accertare ogni responsabilità e fare piena luce su un tremendo episodio che ha gettato nel lutto una famiglia e scosso l’intera città.