Solo tre giorni fa, le principali agenzie stampa hanno iniziato a diramare una notizia che ha lasciato tutti sgomenti: quello della morte di Roberto Maroni, a soli 67 anni.
Era “un inguaribile ottimista”, un sognatore che non ha mai smesso di guardare al futuro con positività, pur essendo perfettamente consapevole della sua malattia, un tumore che non gli ha lasciato scampo.
Ha combattuto, da gran guerriero, ma ha capito quando fermarsi, rinunciando a diventare sindaco di Varese, per via delle sue gravi condizioni di salute. Ci sono tante cose di cui bisognerebbe parlare, che esulano la politica, una delle tante e forti passioni di Roberto.
Maroni era molto di più. Politico per passione, come amava definirsi sui social, ma anche tifoso del Milan, amante della vela, del blues, che suonava con l’organo Hammond nella sua band, i Distretto 51, e del rock; quello del suo idolo Bruce Spirngsteen.
Oggi, 25 novembre 2022, è stato il giorno del suo addio terreno, dei suoi funerali e le parole del figlio sono un colpo al cuore per tutti coloro che, indipendentemente dal proprio orientamento politico, ritengono che Roberto Maroni sia stato un grande uomo.