Funerali di Stato per Roberto Maroni, le parole del figlio sono un colpo al cuore (2 / 2)

Varese, in questo giorno così triste, di lutto cittadino per il funerale di Stato di Roberto Maroni, si è stretta, in una sorta di silenzio abbraccio collettivo, sentito, commosso, attorno ai familiari del politico deceduto per l’ultimo saluto, con i funerali celebrati presso la basilica di San Vittore e officiati da monsignor Giuseppe Vegezzi, vescovo ausiliare della diocesi di Milano. Una chiesa gremita di gente, di concittadini, di gente venuta a dargli l’addio terreno.

Una folla impressionante, quella che è giunta, al punto che è stato necessario un impianto di filodiffusione fuori dalla chiesa, per far si che tutti i presenti potessero ascoltare la funzione religiosa, oltre ad un maxischermo allestito nel corso Matteotti. Il 22 novembre, la famiglia ha scelto delle parole toccanti, forti, per annunciare il trapasso: “Questa notte alle 4 il nostro caro Bobo ci ha lasciato. A chi gli chiedeva come stava, anche negli ultimi istanti, ha sempre risposto ‘bene’. Eri così Bobo, un inguaribile ottimista. Sei stato un grande marito, padre e amico”, concludendo con una citazione celebre di Emily Dickinson: “Chi è amato non conosce morte, perché l’amore è immortalità, o meglio, è sostanza divina. Ciao Bobo”. 

Ma chi era Roberto Maroni e nel privato? Un padre e un marito amorevole, che viveva i suoi amori e i suoi affetti con la giusta discrezione, tenendoli gelosamente lontani dai riflettori. Il suo grande amore? Emilia Macchi e la loro storia d’amore è lunghissima, fiabesca, iniziata tra i banchi di scuola al Liceo Ginnasio Statale Ernesto Cairoli di Varese. Un amore, anzi l’amore, che ha portato alla nascita di tre figli, Chelo, Filippo e Fabrizio.

E’ stato proprio il figlio Filippo a prendere la parola al termine della cerimonia, lasciandosi andare ad un ricordo molto toccante di papà Roberto: “Lontano dalla famiglia, rimanevi fuori da molte cose, dai problemi di tutti i giorni, ma sapevamo che chi volevi bene”, aggiungendo: “A volte durante un film chiedevi:’ metti in pausa’. Poi ci abbracciavi e ci dicevi ‘ vi voglio bene’.

E’ il ricordo di un figlio che è rimasto prematuramente senza la figura paterna, quella che si è destreggiata tra i suoi molteplici impegni, senza mai far mancare la sua presenza mentale; quella che abbatte le distanza in nome dell’amore. La stessa premier, Giorgia Meloni, rivolta ai figli di Roberto, ha detto: “Grazie. Oggi ci avete insegnato qualcosa”, chiosando: “Penso che l’Italia sia stata fortunata a potere contare su una persona così nelle sue istituzioni”. Anche Matteo Salvini ha speso solo bellissime parole per Maroni: “Roberto Maroni è stato un orgoglio per la Lega e per l’Italia”, ha dichiarato, per poi aggiungere:  L’eredità politica dell’ex ministro dell’Interno ed ex presidente della Regione Lombardia è risolvere i problemi e non crearli. Siamo qua per questo”.