Le ricerche di Francesco Diviesti, il giovane parrucchiere di Barletta di cui si erano perse le tracce la sera del 25 aprile, si sono concluse nel peggiore dei modi. Il ritrovamento, effettuato dagli agenti della Polizia di Stato dopo giorni di ricerche ininterrotte, ha confermato i timori dei familiari, che da subito avevano denunciato la scomparsa temendo il peggio.
L’ultimo avvistamento certo del giovane risaliva alla serata del 25 aprile. Le immagini delle telecamere di sicurezza del salone di famiglia lo mostravano intorno a mezzanotte mentre lasciava il suo monopattino, un dettaglio che sarebbe diventato cruciale per le indagini.
Da quel momento, più nessun segnale: il telefono risulta spento e le ricerche si sono concentrate sulle poche tracce disponibili, tra cui l’abbigliamento indossato al momento della scomparsa. Sul luogo del ritrovamento sono immediatamente intervenuti i tecnici della Polizia Scientifica per i rilievi, mentre la Procura ha avviato un’inchiesta per accertare le dinamiche del decesso. Il macabro ritrovamento del corpo è stato inquietante.
Il corpo del 26enne è stato rinvenuto martedì 29 aprile in un’area campestre al confine tra Canosa di Puglia e Cerignola, in avanzato stato di decomposizione e parzialmente carbonizzato. Gli investigatori non escludono alcuna ipotesi: dal gesto estremo al delitto, ogni possibilità resta sul tavolo. Particolarmente significativi potrebbero rivelarsi gli indumenti che Francesco aveva addosso al momento della scomparsa.
Il caso aveva destato grande preoccupazione, tanto da essere segnalato anche dalla trasmissione Chi l’ha visto?, che nei giorni scorsi aveva lanciato un appello per ritrovare il giovane. Ora la speranza è che l’autopsia e le analisi di laboratorio possano fornire risposte chiare sulle cause del decesso e ricostruire gli ultimi, fatali movimenti del ragazzo.