Maestra e artista da generazioni, nota per il suo indiscutibile talento e come insegnante di dizione anche nella prestigiosa scuola di Amici di Maria De Filippi, Fioretta Mari ha iniziato a recitare quando aveva solo 3 anni e, ancora oggi, si divide tra teatro e insegnamento.
Nel corso di un’intervista rilasciata a Oggi è un altro giorno, ospite della conduttrice Serena Bortone nel pomeriggio di Rai Uno,la Mari si è lasciata andare ad un racconto davvero drammatico.
Le sue dichiarazioni
Sottolineando l’importanza di “incontrare perone che ti stimano nella vita”, l’attrice 79enne ha ripercorso la sua lunga carriera ma ha anche raccontato degli episodi davvero dolorosi che hanno segnato la sua esistenza, come l’incidente sul set di“ Al posto tuo”, che l’ha fatta finire in coma.Queste le sue parole: “Il fotografo a fine riprese aveva lasciato un foglio su una botola, io ho messo i piedi con i tacchi. Sono caduta nella botola per tre metri. Mi sono salvata perché mi sono aggrappata alle pietre. Mi hanno portato in coma e non ho voluto denunciare questo fotografo perché si rovinava la carriera. Non sono capace di portare rancore”.
Le conseguenze di quella brutta caduta sono stata preoccupanti. Mari è stata immediatamente portata in ospedale, dove le è stato diagnosticato un trauma cranico dopo essere finita in coma. Per fortuna, dopo qualche ora, si è risvegliata. Ma c’è un altro ricordo drammatico, quello di una violenza subita da bambina… una ferita ancora troppo aperta, nonostante lo scorrere degli anni.
Con la voce commossa, ha ricordato: “A nove anni e mezzo un uomo mi ha quasi violentato. Ero su un trenino, lui si è fermato e mi ha buttato su un letto, mi ha salvato un bambino… Mio papà lo ha inseguito con la pistola d’ordinanza, ma è scappato. Sono stata tre giorni senza parlare e poi ho dovuto subire tante visite perché era malato di sifilide. Io avevo schifo di tutti gli uomini, mi ha aiutato mio padre. Questi problemi restano se non hai il teatro. Mi sono salvata anche quando mia madre è morta al Sistina tra il primo e il secondo atto. Sono stata cinque anni senza il palcoscenico ed è stato Albertazzi a riportarmi in scena. Il teatro è vita”.
La sua salvezza? La famiglia e il teatro, quello dove ancora oggi si rifugia ed è amatissima dal pubblico. A portarla sulla strada della recitazione sono stati proprio i suoi genitori, tanto che il suo nome deriva proprio da uno spettacolo che sua mamma stava portando in scena. “Faceva Fioretta nel Beffardo e ha avuto le doglie sul palcoscenico”, ha confidato la Mari.