Febbre Oropouche, attenzione c’è il primo caso in Italia: questi i sintomi (2 / 2)

Gli specialisti del Dipartimento di malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell’IRCCS Sacro Cuore Don Calabria di Negrar hanno tempestivamente segnalato il primo caso di febbre Oropouche, emerso in Veneto,  riguardante una paziente rientrata in Italia di recente, da un  viaggio ai Caraibi.

Ma quali sono i  sintomi della patologia? Essi si manifestano entro 3-8 giorni dalla puntura dell’insetto  e  consistono in: Febbre alta: superiore ai 39°C, mal di testa intenso, dolore dietro gli occhi,  muscolare e articolare, sensazione di malessere generale, nausea e vomito, fotofobia.

Attualmente, la  diagnosi tempestiva e la sorveglianza costante,  assieme alle disinfestazioni,  sono gli strumenti più preziosi per prevenire il rischio di contagio o ridurlo.  In che modo proteggersi da questa patologia?   Attraverso l’uso di repellenti cutanei a base di DEET, IR3535 o Icaridina, specie al crepuscolo e di notte,  indossando indumenti che coprano braccia e gambe, soprattutto durante le ore serali e notturne sono delle buone norme.

Per evitare la riproduzione delle zanzare, occorre  non far formare i ristagni di acqua  in sottovasi, secchi o giardini, utilizzando letti con zanzariere. In ogni caso, le autorità sanitarie, a mezzo web, emanano sempre gli aggiornamenti riguardanti  i consigli atti a prevenire le punture.

Attualmente la prevenzione è ciò cui si punta per  attenuare i contagi.  Gli esperti raccomandano, specie se si è appena rientrati da un viaggio in zone a rischio,  e si accusano sintomi para-influenzali come quelli che vi abbiamo elencato, consultare un medico per la giusta diagnosi, senza farsi prendere da inutili allarmisti, e per ricorrere alle cure del caso.