Famiglia nel bosco, i bimbi rompono il silenzio: parole che fanno male al cuore (1 / 2)

Famiglia nel bosco, i bimbi rompono il silenzio: parole che fanno male al cuore

Nei boschi di Palmoli, in quest’ angolo remoto dell’Abruzzo Chietino, la casa di pietra in cui la famiglia ne bosco viveva è immersa in un silenzio che non è quiete, ma ha il sapore amaro di un’assenza.

Quella che per  i coniugi Nathan e Catherine  era la vita, scandita dal contatto diretto con la natura e da ritmi propri, si è spezzata in un solo, drammatico giorno, per effetto di un provvedimento giudiziario. La loro non è solo una vicenda di cronaca locale: la storia della “Famiglia nel bosco” è balzata dalle montagne al centro del dibattito nazionale.

L’intervento del tribunale per i minorenni ha scosso le fondamenta non solo di un’abitazione, ma di un principio.Inizialmente percepito come un semplice accertamento, l’atto si è trasformato rapidamente in una frattura che lacera il Paese, dividendo tra chi difende i genitori e chi appoggia la decisione dei magistrati.

Sul banco della critica, di conseguenza, sono finite le decisioni prese nelle fredde stanze della giustizia. Sul web, l’ondata di indignazione ha raggiunto toni altissimi, con pesanti accuse indirizzate alla giudice che ha firmato il provvedimento.Dalle dichiarazioni politiche alle iniziative della magistratura, la tensione è palpabile: la Procura generale è attesa alla consegna di un atto decisivo.

In questo scenario sono ora i bimbi della famiglia nel bosco a rompere il silenzio, proferendo parole che fanno male al cuore ma cosa hanno dichiarato i tre minori? Ricostruiamolo insieme, nella pagina successiva del nostro articolo, poiché  sono davvero forti e toccanti per milioni di italiani che stanno seguendo il loro caso.