Emanuela Orlandi, la svolta da brividi annunciata a "Chi l’ha visto" (2 / 2)

Il caso  della scomparsa di Emanuela Orlandi,  cittadina vaticana di soli 15 anni,  da decenni, è una matassa difficile da districare anche per gli inquirenti, che devono discernere il vero dalla fake, ossia dai depistaggi, numerosi, che si sono succeduti nelle indagini, rallentandole drasticamente.

La Commissione parlamentare d’inchiesta si trova a esaminare documenti di natura riservata, provenienti dagli archivi dei servizi di sicurezza. Tra note e appunti gelosamente custoditi, il fascicolo rivela un’ombra inquietante: una figura sinora nota semplicemente come “Lo Zio” di Piazza Navona. Il mistero di questo zio riceve una prima, concreta, risonanza. L’individuo, secondo i documenti dei servizi, era una persona già attenzionata per la sua attività e il suo coinvolgimento in traffici illeciti. Il suo modus operandi era quello di adescare giovani donne in situazioni ambigue. Nel corso della  trasmissione “Chi l’ha visto?“, una donna, identificata come Giuseppina, contatta la redazione dalla Spagna dopo aver sentito in televisione la menzione di un regista, della zona della Cassia e di una Bmw.

Tornando indietro nel tempo fino al 1992, Giuseppina all’epoca aveva ventidue anni e lavorava nel settore immobiliare. Aveva risposto a un annuncio sul giornale Porta Portese e così era entrata in contatto con un uomo molto più grande di lei, che intendeva vendere una proprietà a Tomba di Nerone. L’uomo, dotato di una voce suadente e molto convincente, era riuscito a farsi dare il numero di casa della giovane per chiamarla dopo l’orario di lavoro. Presto, le telefonate serali cambiarono registro: l’uomo si rivelò sempre più insistente e il tono delle sue conversazioni sfociò in approcci a sfondo sessuale indecorosi.

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Giuseppina fu costretta a interrompere bruscamente ogni comunicazione.Per la donna, la combinazione dei dettagli (l’auto, la zona di residenza, il modus operandi) è una coincidenza troppo forte per essere ignorata. Teme che quell’uomo, già noto per la sua insistenza e i suoi tentativi di approccio, possa essere proprio il misterioso “Zio” citato ora dai servizi.

Questa nuova pista narrativa, che mette in relazione la frequentazione del cineforum   “Montaggio delle attrazioni”, oggi sede del Teatro Stabile del Giallo, da parte di Emanuela,  con un personaggio dai precedenti oscuri, è ora sotto la lente di ingrandimento della Commissione, presieduta da Andrea De Priamo, nel tentativo di squarciare l’ultima e più tenace delle ombre.