È deceduta l’amata giornalista: "Ora ricordatemi" (1 / 2)

È deceduta l’amata giornalista: "Ora ricordatemi"

Il suo coraggio, negli anni, era diventato un faro per molti. La nota giornalista ha lasciato un segno profondo non solo nel mondo dell’informazione, ma anche in quello della coscienza civile. Era affetta da una patologia crudele, che aveva affrontato con una determinazione fuori dal comune, trasformando il dolore in una causa da portare avanti a testa alta.

La sua scomparsa, avvenuta nelle scorse ore nella sua casa umbra, lascia un vuoto enorme. Aveva deciso di lasciare questa vita in modo consapevole e dignitoso, come lei stessa aveva più volte richiesto. In tanti la ricordano come una “leonessa”, capace di affrontare con lucidità e forza d’animo la progressiva perdita di autonomia, senza mai rinunciare alla voce e al pensiero critico.

Sui social, Laura aveva costruito una comunità affettuosa e partecipe, raccontando con sincerità e rigore giornalistico il proprio quotidiano, le tappe della grave patologia e la lunga lotta burocratica per ottenere il diritto all’autodeterminazione. Un racconto mai patetico, ma sempre lucido, onesto, umano.

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Ora che non c’è più, sono tantissimi coloro che la piangono: familiari, amici, colleghi, attivisti e semplici lettori che avevano imparato a conoscerla e stimarla. Il suo gesto, maturato con profonda consapevolezza, lascia un messaggio potente: quello di non voltarsi dall’altra parte di fronte al dolore , e di riconoscere finalmente diritti fondamentali ancora negati nel nostro Paese.

La speranza è che il suo nome non venga dimenticato, e che il suo ultimo atto diventi simbolo di una lotta civile che chiede, da tempo, una risposta concreta. Addio ad una grande donna e giornalista: scopriamo chi ci ha lasciato nella pagina successiva.