Disturbi da farmacofobia, tripanofobia, belenofobia e algofobia: vediamo di cosa si tratta

Questo disturbo consiste in una paura irrazionale e incontrollata di qualsiasi farmaco si voglia assumere. Molte volte questa fobia può degenerare in qualcosa di più grave a livello fisico.

Disturbi da farmacofobia, tripanofobia, belenofobia e algofobia: vediamo di cosa si tratta

La farmacofobia è un disturbo fobico nei confronti di tutti i farmaci ed è caratterizzata dalla paura incontrollata di assumerli e molte volte tanta è forte la paura fino a provare mal di pancia, tachicardia e attacchi di panico. Questo disturbo psicologico si manifesta verso ogni tipologia di farmaco siano essi compresse, sciroppi, aerosol e iniezioni e inoltre chi è effetto da tale disturbo tenderà anche ad evitare non solo le farmacie ma anche ospedali e tutti i luoghi in cui sono presenti medicinali e persone che ne assumono.

Tipico della farmacofobia è la tendenza a somatizzare con manifestazioni fisiche come disturbi gastrointestinali, aumento della frequenza cardiaca, angoscia, sudorazione, fino al tanto temuto attacco di panico. Lo psicologo Paolo Grampa, spiega che la fobia può derivare da un’esperienza traumatica, passata, legata a un’inadeguata modalità di somministrazione, oppure a l’aver sofferto in passato di effetti collaterali, sintomi di intossicazione o la difficoltà alla deglutizione tanta da aver provato un senso di soffocamento.

Lo psicologo spiega: “Pensando ai bambini, spesso accade che quando si vengono fatte punture di forza, mentre stanno piangendo, senza prima averli calmati e tranquilizzati proprio a quel punto potrebbe instaurarsi in loro un condizionamento che associa la somministrazione del farmaco alla violenza subita e di conseguenza alla paura di venire feriti o di soffrire”,queste situazione createsi in passato potrebbero ritornare a galla sotto forma di ansie in tutte le situazioni dove vi è la presenza di farmaci”.

Ad alimentare ansie e paure contribuiscono molto anche i bugiardini (foglietto illustrativo), contenuti nelle loro confezioni e che riportano un elenco inteminabile di controindicazioni ed effetti collaterali anche gravi. 

Come si può trattare questo disturbo fobico

L’esperto spiega che il primo passaggio è quello di ripercorrere la storia del paziente, individuando l’origine di questa fobia magari scoprendo nella sua storia qualche esperienza traumatica, dopodichè analizzare la persona e dare nuovo significato a quell’esperienza passata, indagando anche su cosa rappresentino i farmaci per lui e procedere successivamente con una correzione delle convizioni errate sul farmaco.

In questo caso trattasi appunto di fobia ai farmaci non è possibile trattare questo disturbo con ansiolitici, l’unica soluzione sarà quella di instaurare una fiducia con il medico che prescrive eventuali farmaci. Un aiuto contro l’ansia può risultare il rilassamento, la respirazione diaframmatica o il rilassamento muscolare ma precisa lo psicologo che ciò non farà scomparire la fobia ma controllare gli attacchi d’ansia.

Si chiama tripanofobia, invece, la paura irrazionale delle iniezioni e delle siringhe, spesso associate alla fobia morbosa del sangue; belenofobia, la paura di spilli e aghi; algofobia, la paura del dolore. L’origine di questo pacchetto di fobie è riconducibile e esperienze traumatiche passate vissute o sentite oppure raccontate da altri.

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