Difficoltà a deglutire: cause e rimedi per la disfagia

La disfagia è la difficoltà a deglutire il cibo o i liquidi: ecco quali sono le cause, i sintomi così come i rimedi utili per risolvere il problema o ridurre i fastidi.

Difficoltà a deglutire: cause e rimedi per la disfagia

La disfagia è una patologia che attiene all’apparato digerente, in particolar modo si riferisce alla difficoltà a deglutire o meglio nel far transitare il cibo e le bevande dalla bocca allo stomaco. Si parla di odinofagia nel caso in cui la deglutizione si accompagna ad una sensazione di dolore.

Circa l’8% della popolazione globale presenta disturbi della deglutizione – percezione che il boccone fatichi ad arrivare allo stomaco – mentre il dato è destinato a salire sensibilmente in presenza di anziani, arrivando a raggiungere l’11-12%.

Si distinguono la disfagia orofaringea (si ha in presenza di difficoltà nella deglutizione così come nel transito del cibo o delle bevande dalla bocca all’esofago; e la disfagia esofagea (si ha in presenza di difficoltà nel transito degli alimenti nell’apparato esofageo).

Si distingue inoltre tra disfagia ortodossa (transito difficoltoso inizialmente con i liquidi, poi  anche con i solidi); disfagia paradossa, (difficoltà del transito inizialmente solo con i liquidi e poi anche con i solidi).

Vediamo insieme:

I disturbi della deglutizione sono molto più diffusi di quanto si pensi

I disturbi della deglutizione sono molto più diffusi di quanto si pensi

Cause della disfagia

Questa patologia si presenta in massima parte a causa di una disfunzione dei nervi così come dei muscoli della lingua, della bocca ma anche della gola, che attengono ad un mal coordinamento o controllo della deglutizione.

Tra le cause principali si annoverano:

  • l’età (tra gli anziani si registrano maggiori casi di degenerazione delle funzioni neurologiche e muscolari);
  • cause meccaniche (anomalia o cambiamenti dell’apparato esofageo, patologie infiammatorie attinenti le strutture della deglutizione, la cronicizzazione del reflusso gastrico);
  • cause neuro-muscolari (ostacoli all’inizio del riflesso della deglutizione – cioè dello stimolo di cibi e liquidi di muoversi e spostarsi all’interno della bocca –  tra le quali si annoverano patologie di natura neuromuscolari e neurodegenerative, l’ictus cerebrale, la demenza);
  • cause strutturali a livello testa-collo (traumi al capo o al midollo spinale, alcune tipologie tumorali, Radioterapia nell’area della testa e del collo).

La disfagia può, inoltre, insorgere in seguito ad un’asportazione chirurgica di una massa tumorale, tale per cui si registra la debolezza dei muscoli della gola, facendo diventare faticoso o del tutto impossibile il transito del cibo verso lo stomaco.

Anche i pazienti con anomalie congenite afferenti il meccanismo della deglutizione possono non riuscire a far passare cibo o liquidi dalla bocca. I soggetti nati con il cd. labbro leporino presentano una oggettiva difficoltà nella suzione, rendendo così molto difficoltoso l’allattamento tramite il classico biberon.

La valutazione medica servirà a comprendere la tipologia di disfagia

La valutazione medica servirà a comprendere la tipologia di disfagia

Difficoltà a degluitre e altri sintomi

Come fare a capire se si è affetti da disfagia? I principali sintomi della disfagia sono: la tosse; il rischio di soffocamento nel momento in cui si tenta di deglutire e oggettiva difficoltà a deglutire; la sensazione di un nodo alla gola, ma anche difficoltà nel parlare.

La disfagia orofaringea – che si presenta in prevalenza nella bocca e nella gola – può anche non verificarsi, ma se accompagnata da disfunzioni di natura neuromuscolare, solitamente si registra un graduale peggioramento.

Non bisogna sottovalutare il problema, perché l’impossibilità o incapacità di deglutire in modo sicuro può indurre i soggetti a non introdurre nell’organismo una quantità di alimenti necessari per mantenersi sani. Anche la dimensione del cibo che ingeriamo potrebbe creare dei problemi; infatti, pezzi di alimenti troppo grandi potrebbero bloccarsi nella gola, impedendo così il passaggio dell’aria.

Ci sono casi in cui i soggetti che presentano disfunzioni nella deglutizione hanno sviluppato una tasca esterna dell’esofago, dove può rimanere del cibo ingerito; quando il soggetto poi si sdraia, i residui alimentari possono quindi ritornare in gola.

Cura e trattamenti

In presenza dei sintomi sopracitati si consiglia di rivolgersi prontamente al proprio medico curante oppure richiedere una visita che centri specializzati, dove si troverà la cura ed il trattamento più appropriato per il paziente.

I medici eseguiranno:

  1. la valutazione della deglutizione – attraverso un endoscopio flessibile a cui si aggiunge lo studio della sensibilità;
  2. la valutazione fluoroscopica dinamica, con video registrazione.

Nel caso in cui gli interventi riabilitativi non portassero a risultati, si possono effettuare degli interventi chirurgici o anche il posizionamento di un sondino per alimentazione.

Tagliare il cibo in pezzi piccoli può essere di grande aiuto

Tagliare il cibo in pezzi piccoli può essere di grande aiuto

Rimedi per la disfagia e difficoltà a deglutire

Per migliorare la deglutizione si possono seguire alcuni consigli utili come quelli relativi alla grandezza del cibo ingerito, quindi fare dei bocconi più piccoli sarà d’aiuto.

Se i liquidi potranno essere addensati con delle apposite polveri, gli alimenti possono essere invece frullati o omogenizzati, passati, ma anche centrifugati.

Un altro utile rimedio per i soggetti che hanno difficoltà a deglutire, riguarda la postura che si assume quando si è a tavola; mangiare comodamente ed in posizione verticale, ma senza piegare troppo il petto, assicurerà un miglior transito del cibo dalla gola allo stomaco.

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