Decessi per Botulino, il titolare vuota il sacco: "Ecco cosa facevo con i barattoli…" (2 / 2)

Tamara D’Acunto, la donna che ha perso la vita  a Diamante, per botulino, lavorava nella località balneare dove lavorava anche l’ambulante Peppino, specializzato nella preparazione di panini con salsiccia e broccoli.

Secondo quanto riportato da Repubblica, il titolare, sentito dal procuratore capo Domenico Fiordalisi, ha ammesso: “Tenevo i barattoli dei broccoli aperti, li volevo mostrare ai clienti per attirarli, poi la sera li riponevo in frigo”.

Gli inquirenti ritengono che in quelle confezioni di vetro si sarebbe sviluppata la tossina.Il commerciante attualmente è  indagato per omicidio colposo e lesioni personali colpose; mentre i  legali delle ditte fornitrici degli ingredienti dovranno rispondere di commercio di sostanze alimentari nocive.  Il macellaio che ha fornito le salsicce è anch’esso indagato  ma la pista principale resta quella dei broccoli sott’olio contaminati.  Ovviamente solo dopo gli  esiti degli esami chimici avremo maggiore chiarezza.

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Luigi Di Sarno, 52 anni, artista di Cercola (Napoli),  aveva anche lui mangiato ed è deceduto dopo un’agonia di tre giorni. La sorella, intervistata dal Corriere della Sera, ha raccontato che il fratello le ha detto: .”Ho mangiato un panino, forse non dovevo farlo, mi sento malissimo”. Gradualmente le sue condizioni sono peggiorate,  con  difficoltà di respirazione, deglutizione, stordimento.

Sono questi i sintomi dell’intossicazione da botulino  che, in questi tre casi, non ha lasciato scampo ed  è stata posta all’attenzione della stampa. Seguiranno ulteriori aggiornamenti che saremo pronti a fornirvi nelle prossime ore,  dal momento che la vigilanza è massima,   per scongiurare ulteriori focolai dall’esito infausto.