Tre sono gli indagati dalla Procura di Paola dopo i decessi legati al botulino: il commerciante ambulante che avrebbe venduto il prodotto contaminato dal suo truck e i legali rappresentanti di due ditte che avrebbero fornito gli alimenti utilizzati per la preparazione dei prodotti venduti.
Gli inquirenti , dopo gli opportuni accertamenti, hanno ricostruito che i soggetti coinvolti hanno consumato un panino, con salsiccia e broccoli, dal venditore ambulante di Diamante.
La Procura ha posto sotto sequestro il mezzo e dai rilievi è emerso che l’ambulante lo teneva fisso sotto al sole per tutta la giornata. Le temperature roventi di questi giorni hanno favorito la proliferazione delle tossine botuliniche in prodotti deperibili, soprattutto se non adeguatamente conservati. Massima attenzione, dunque, sulle modalità con cui i cibi che mangiamo o che portiamo in tavola, vengono conservati, per evitare di andare incontro a rischi che si rivelano fatali.
E’ comunque troppo presto per sbilanciarsi e occorrerà aspettare l’esito delle verifiche tecniche e scientifiche portate avanti dai carabinieri del Nas e dell’Asp di Cosenza con esami microbiologici. La procura, peraltro, sta effettuando delle indagini anche sulla clinica privata di Belvedere Marittimo.
Entrambe le persone decedute, si erano recate nella struttura, senza ricevere cure, pare, nè l’invito a recarsi in una struttura più attrezzata. Gli inquirenti hanno evidenziato che “in alcuni casi il decorso clinico è stato aggravato dalla mancata tempestiva diagnosi, in quanto i sintomi non sono stati immediatamente riconosciuti come compatibili con intossicazione da botulino, ritardando pertanto l’avvio del trattamento specifico”. L’allarme botulino sta generando fortissima apprensione tra gli italiani, in attesa di ulteriori sviluppi ma, in primis, dei risultati delle analisi tecniche e scientifiche dei carabinieri. Seguiranno ulteriori aggiornamenti che vi forniremo nelle prossime ore.
