In un mondo sempre più intriso di crudeltà, capita, sistematicamente, di imbattersi in storie di cronaca a dir poco sconcertanti; piene di orrore.. un orrore che non conosce battute d’arresto, nonostant, su più fronti, sia stato lanciato un allarme forte.
E’ il grido disperato, rivolto alle istituzioni, di prendere posizione per porre fine ad una mattanza che così facendo, rischia solo di accrescersi. L’ennesima notizia devastante ci giunge da lontano.
L’accaduto
Si chiamava Daria, era una bambina a dir poco stupenda, sempre solare, che avrebbe dovuto vivere la spensieratezza dei suoi anni ma, colei che l’ha messa al mondo, ha pensato di ucciderla. Non è l’unico caso, non rimarrà l’ultimo, purtroppo. Basta andare a ritroso nel tempo e vedere quanto è accaduto ad Elena Del Pozzo e alla piccola Diana Pifferi nella nostra Italia. Giovani vite, divenute un angelo per il solo fatto di essere nate dal grembo di una donna che non le amava.
Questa storia dalle tinte forti arriva dagli Stati Uniti. Qui una 39enne è stata arrestata con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Un’accusa pesantissima, quella che le è stata contestata e su cui gli inquirenti hanno il compito di far luce, ripercorrendo, sulla base dei dati a disposizione, cosa è avvenuto tra le mura domestiche e cosa abbia innescato il gesto omicida. Ogniqualvolta si tratta un caso che coinvolge minori, è un autentico colpo al cuore.
Le forze dell’ordine sono giunti alla conclusione che la piccola Daria sia stata immersa dalla madre nell’acqua bollente. Piena di ustioni, la bimba è stata sepolta ancora viva. Il movente, stando ai primi approssimativi aggiornamenti, va ricercato nei cattivi rapporti che la donna aveva con l’ex marito, padre della piccola, dal quale si era separata. I casi di separazioni, culminate in figlicidi, sono sempre più diffusi e il legislatore ha il dovere di intervenire per porre fine a questa mattanza.