Mentre la giudice per le indagini preliminari Daniela Monaco Crea, ieri, ha convalidato il fermo per Martina Patti, disponendo un‘ordinanza di custodia cautelare in carcere per omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere, altri sconcertanti dettagli stanno venendo fuori proprio in queste ore.
Il delitto di Mascalucia, quello riguardante l’accoltellamento mortale della piccola Elena Del Pozzo per mano della madre reo- confessa, che oggi è nel carcere catanese di Piazza Lanza, si infittisce di dettagli agghiaccianti, con molte zone d’ombra, legate ai tanti “non ricordo” della Patti, attorno a cui gli inquirenti stanno facendo chiarezza .
La cruda verità emersa dall’autopsia
Come noto, il Medico legale Giuseppe Ragazzi, che ha molti anni d’esperienza alle spalle e ha seguito casi di cronaca molto delicati, è stato nominato dalla procura di Catania per l’effettuazione dell’autopsia sul corpo della povera Elena. Dopo 4 lunghe ore di autopsia, presso l’obitorio dell’ospedale Cannizzaro di Catania, il medico è uscito per ultimo dal retro, mantenendo il massimo riserbo su quanto rinvenuto sul cadavere. L’esito dell’esame autoptico è stato in parte anticipato dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro. Quello che attualmemte sappiamo è che i colpi inferti sono stati più di 11, con un’arma compatibile con un coltello da cucina che, al momento, non è ancora stato ritrovato.
Solo una la coltellata letale, quella che ha reciso i vasi arteriosi dell’arteria succlavia. Sappiamo anche che Elena non è morta subito ma che il suo decesso è intervenuto dopo più di un’ora dal pasto che la bimba aveva consumato all’asilo intorno alle 13. Dall‘autopsia è emerso che la piccola non è morta immediatamente e questo sta facendo emergere un’altra ipotesi che, se confermata, potrebbe far uscire fuori una cruda verità. Per ora gli elementi a disposizione sono ancora pochi ma, in queste ore, sta prendendo piede l’ipotesi che la bambina, quando la madre cercava di spingere il suo corpicino dentro la buca che aveva appena scavato nel campo incolto a pochi metri dalla villetta in cui abitavano, era ancora viva, avvolta seminuda in 5 sacchi di plastica neri per la spazzatura, di facile reperibilità; campo in cui è stato ritrovato il suo cadavere dagi agenti, su indicazione della madre reo confessa.
Ovviamente, dati i pochi elementi a disposizione, per confermare o smentire questa ipotesi, che renderebbe ancora più agghiacciante l’omicidio, saranno necessari ulteriori approfondimenti. I funerali di Elena Del Pozzo saranno celebrati mercoledì prossimo, 22 giugno, alle ore 17, nella Cattedrale di Catania, dall’arcivescovo metropolita Luigi Renna. In quello stesso giorno, verrà proclamato il lutto cittadino.