Se andate spesso al mare o in piscina ed amate nuotare, potrebbero esservi utili dei consigli per prevenire e/o evitare di avere dei crampi proprio mentre si nuota. Però capita spesso, complice anche l’acqua fredda, che il crampo si presenti e disturbi il nostro relax: in questi casi è possibile rimediare con dei gesti semplici che bisogna assolutamente conoscere.
Il crampo può essere chiamato anche contrattura e colpisce tutti, esperti nuotatori e non, provocando disagi ed arrivando in maniera del tutto improvvisa: i punti più colpiti sono prevalentemente i piedi, le gambe e i polpacci.
Ecco cosa fare, dunque, se questo fastidio si presenta mentre siamo in spiaggia o in acqua.
Crampi in acqua a riva: ecco come risolvere il problema
Se ci troviamo ancora in prossimità della spiaggia quando arriva il crampo, dobbiamo assolutamente cercare di arginare il problema il prima possibile per evitare che il disagio cresca notevolmente.  Se il crampo è nel piede, è necessario distendere la pianta del piede sul fondo; se è localizzato nel polpaccio, è meglio distendere la gamba, evitando di distendere il piede; se è localizzato nella coscia, bisogna distendere l’intera gamba fino a quando non si sentirà la contrattura sciogliersi. Appena si ha la possibilità , recarsi a riva e ripetere le procedure precedenti, rimanendo seduti o addirittura distesi. Se il disagio continua, è bene porre sulla contrattura delle borse di acqua calda.
Crampi in acqua in mare aperto: ecco cosa fare
Quando ci si trova a largo, il rischio provocato dai crampi è sicuramente maggiore: il crampo è affiancato da una sensazione di paura che porta quindi ad una situazione di panico.
Bisogna tener sempre conto del fatto che i crampi possono colpire in qualsiasi momento e quindi è necessario adempiersi per poter cercare di “gestirli” nel modo migliore. Il crampo non si elimina in maniera spontanea, purtroppo, ma deve essere compiuta una delle azioni precedentemente descritta: il problema è però più intenso quando si è a largo e quindi bisogna considerare la necessità di dover mantenere il respiro sott’acqua per qualche secondo per potersi aiutare con la distensione della muscolatura colpita.
Una volta ridotto il crampo, è comunque necessario avvicinarsi a riva aiutandosi con gli arti superiori prevalentemente.