Una delle prime cose che abbiamo imparato circa il virus in questione, il Covid appunto, è che si tratta di un patogeno che muta in continuazione, di anno in anno si presentano sempre nuove varianti.
E si potrebbe andare avanti così all’infinito in quanto c’è il rischio che il virus resti per sempre con noi. Ovviamente oggi sappiamo come curarlo anche se rimane il pericolo per le persone fragili che debbono continuare a vaccinarsi se non vogliono avere gravi conseguenze in caso di contagio.
Secondo quanto dichiarato anche dalla stessa Organizzazione Mondiale della Sanità si sta assistendo ad un rapido aumento dei casi di Covid nel mondo in particolare in Europa dove con l’arrivo dell’autunno e dell’inverno la situazione potrebbe sfuggire di mano e gli ospedali andare in affanno.
Per questo il ministero della Sanità italiano ha informato che quest’anno si rende utile, per tutti, la doppia vaccinazione sia contro l’influenza che contro il Covid. “La variante che oggi va per maggiore, siamo già oltre il 50% di presenza nei contagi, è XFG o ‘Stratus’, arrivata dagli Usa – frutto della ricombinazione di altre mutazioni- e oggi dominante anche da noi” – ha informato Mauro Pistello, direttore dell’Unità di virologia dell’Azienda ospedaliera universitaria di Pisa.
“Nei positivi al Covid stanno tornando i ‘vecchi’ sintomi che abbiamo conosciuto nella prima fase della pandemia. Molti lamentano la mancanza improvvisa dell’olfatto e del gusto, questo perché molto probabilmente l’ingresso del virus predilige queste sedi che vengono momentaneamente compromesse e non trasmettono lo stimolo percepito al cervello. Rimangono poi la febbre, anche alta, e i sintomi respiratori che conosciamo” – afferma ancora Pistello parlando all’Adnkronos Salute.
Insomma massima attenzione per la diffusione di questa variante, i vaccini come sempre rimangono l’unico strumento utile per contenere la sintomatologia del virus in caso di contagio.