In tanti sono gli italiani che si chiedono come sia andata a finire la storia della professoressa che era rimasta incinta nel 2017, del suo alunno minorenne. Infatti lei aveva 31 anni, mentre lui 13, ed è diventato padre a 14 anni, con tanto di prova del Dna che ne attestava la paternità. Ma com’è andata a finire questa storia?
La prof ha passato due anni nel penitenziario fiorentino di Sollicciano, prima di essere scarcerata e affidata ai servizi sociali. Come riportato da Open, nostro sito di riferimento per la stesura dell’articolo, il percorso di affidamento ai servizi sociali non è stato una passeggiata. Il Tribunale di sorveglianza, svariate volte, ha constatato che la donna tendeva a sminuire le sue responsabilità.
Proprio per questo motivo, a febbraio di quest’anno è stata respinta una richiesta di detenzione domiciliare. Ora invece, i giudici hanno cambiato idea. Dagli ultimi aggiornamenti, la prof ha ricevuto un’offerta di lavoro usufruendo di una borsa di lavoro di tre mesi.
Gli assistenti sociali, che avevano le loro titubanze, hanno alla fine dato l’ok , giudicando l’attuale famiglia, composta da lei, il marito e i due figli di 16 e 7 anni, unita. I legali Mattia Alfano e Massimo Nistri hanno dichiarato: “Siamo soddisfatti per la decisione del tribunale che ha ritenuto la donna pronta per la cura dei propri affetti personali, tra cui il figlio tanto discusso”.
Il marito dell’operatrice sanitaria ha deciso di crescere i due figli, come ha dichiarato al Corriere Fiorentino, all’epoca, in un’intervista: “Ho sempre pensato che fosse mio figlio e voglio continuare a crescerlo”. L’alunno quattordicenne,, che oggi ha 21 anni, non ha più voluto sapere niente dei fatti, non ha intenzione di parlare con i giornalisti e sta ricercando una normalità davvero difficile da raggiungere anche a distanza di anni.