
Il delitto di Chiara Poggi non smette di riservarci sorprese, a quanto pare. Stavolta si parla di una possibile connessione tra il decesso della 26enne e una serie di fatti oscuri avvenuti nella stessa area geografica, la Lomellina (Pavia). Tutto è partito da una denuncia effettuata da Giada Bocellari, all’epoca codifensore di Stasi, effettuata il 1° settembre 2017 ai carabinieri di via Moscova a Milano.
La legale parlò di atti persecutori e pedinamenti nei suoi confronti e in quelli del collega Fabio Giarda, come frutto di una possibile relazione tra le sue indagini difensive e ambienti legati al satanismo. L’ Agi scrive che, nel corso delle indagini parallele dei due legali, attorno al caso Garlasco, sono emersi otto suicidi, tra il 2008 e il 2014, avvenuti in circostanze anomale tra Garlasco, e comuni limitrofi.
Tra questi casi, troviamo il delitto di un’anziana madre, avvenuto in circostante misteriose, il gesto estremo di un ragazzo vicino alla cerchia di Chiara, ma anche altri fatti che lasciano supporre che dietro possa esserci un contesto ritualistico o comunque non riconducibile a gesti isolati.

La Bocellari avrebbe ipotizzato che ci potrebbe essere una connessione tra una serie di decessi inspiegabili e l’omicidio di Chiara Poggi ma questo, ovviamente, dovrà essere approfondito dalle autorità giudiziarie. Gli inquirenti, in particolare, si stanno occupando di tre decessi sospetti.
Il primo, è il gesto estremo del medico Corrado Cavallini, che aveva in cura Andrea Sempio e si sarebbe iniettato una sostanza che lo ha fatto fuori nel 2012; il secondo è quello meccanico Giovanni Ferri, trovato con i polsi e la gola tagliati dopo aver, secondo alcuni testimoni, incontrato Chiara Poggi la mattina del suo delitto; infine, un amico stretto di Sempio, che si è impiccato nel 2016.