Castelsardo, la comunità in cui Cinzia Pinna viveva, si è radunata davanti alla Chiesa Santissimo Crocifisso con le fiaccole in mano per ricordare la loro concittadina, una giovane donna fragile che si è fidata del suo killer. Da Castelsardo si era recata a luglio scorso a Palau a lavorare come cameriera per la stagione estiva. Purtroppo sappiamo tutti come è andata a finire. Emanuele Ragnedda, imprenditore vinicolo, le ha tolto la vita e ha fatto ritrovare il suo corpo.
Secondo le prime ricostruzioni, la serata sarebbe degenerata durante un party a base di alcol e probabilmente stupefacenti. Cinzia Pinna è stata trovata nuda e senza vita nell’azienda di Conca Bentosa.
L’ipotesi degli inquirenti è che abbia subìto anche violenze sessuali. Cinzia è scomparsa nella notte tra l’undici e il 12 settembre, dopo aver trascorso la serata in un locale assieme ai suoi amici. È da allora che in tanti, dopo la denuncia della famiglia, sono partiti per perlustrare Palau e le cittadine vicine.
In queste ore così strazianti per i familiari, stanno descrivendo chi era Cinzia, ma tra tutti spiccano le parole lasciate da Ambrogio Oggiano, il nipote del padre di Cinzia, che, intervistato dalla Repubblica, ha rotto il silenzio, facendo delle rivelazioni davvero forti, mentre è dovuto ritornare al lavoro a riaprire il ristorante di famiglia Il Cormorano, gestito dai Pinna, peraltro menzionato nella guida Michelin.
Il cugino ha dichiarato che quando la famiglia e il paese hanno perlustrato Palau e le cittadine vicine, chiunque loro fermavano a caccia di informazioni, diceva di non conoscerla, di non aver visto nulla ma hanno filmato la cugina e messo in giro sui social dei video, sebbene tutti abbiano detto di non sapere chi era. Un’omertà enorme, quella che Oggiano ha constatato. Almeno tre testimoni hanno collaborato alle indagini, indicando le strade dove l’avevano vista ma anche su di loro il cugino ha da fare delle considerazioni: “Sono gli stessi, però, che non le hanno teso una mano. Come si fa a non soccorrere in strada una donna in stato confusionale a notte fonda? Però si ha il tempo di riprenderla per pubblicare un video sui social. Viviamo in un mondo malato, indifferente all’essere umano”.