La clamidia, come la sifilide, è una malattia sessualmente trasmissibile che può essere scongiurata con un’attenta e sistematica prevenzione. L’uso del preservativo, pur non essendo totalmente preventivo, permette di difendersi dalle malattie, che possono essere contratte attraverso un rapporto sessuale in cui avviene penetrazione, e da gravidanze non programmate.
Vediamo, adesso, nello specifico quali sono i modi in cui può avvenire la trasmissione della clamidia, come riconoscerne i primi sintomi e come intervenire a contagio avvenuto.
Trasmissione della clamidia
La clamidia è causata al batterio Chlamydia trachomatis che viene contratto durante il rapporto sessuale interessando l’apparato urinario e i genitali.
Purtroppo nella maggioranza dei casi la clamidia non ha sintomi evidenti o, addirittura, può essere asintomatica. Pertanto una persona infetta potrebbe non accorgersene contribuendo alla diffusione del batterio. Se l’infezione causata dalla clamidia non viene curata può causare problemi di salute decisamente gravi come l’infertilità.
Non è possibile contrarre la malattia tramite semplici contatti e nemmeno utilizzando un bagno pubblico: essa si trasmette esclusivamente attraverso le secrezioni vaginali o lo sperma. Una donna incinta può trasmettere la malattia al proprio bambino il quale rischia congiuntivite neonatale e polmonite. È fondamentale scoprire se il neonato è affetto da clamidia e porlo subito sotto specifiche cure per evitare che subentrino seri problemi alla vista.
Il contatto di liquidi seminali infetti con gli occhi di una persona può causare congiuntivite.
Sintomi della clamidia
Come detto precedentemente, i sintomi della clamidia possono essere talmente di poco rilievo da passare quasi inosservati. In una donna la clamidia può causare perdite vaginali, dolore al basso ventre, bruciore ed irritazione vaginale.
La clamidia, se non curata, inoltre, può essere responsabile di danni irreversibili alle tube di Faloppio, causando l’infertilità; oppure può colpire la vagina, l’utero e le ovaie causando un’infiammazione cronica che spesso provoca dolore al ventre, in particolare durante i rapporti, sanguinamento intermestruale, nausea, vomito, febbre.
Gli uomini affetti da clamidia possono soffrire di bruciori mentre urinano, perdite e, se non curata, la malattia può causare un’infiammazione dei condotti che si trovano nella zona retrostante ai testicoli.
Come curare la clamidia
Se la malattia viene riscontrata tempestivamente basterà sottoporre l’ammalato ad un ciclo di antibiotici ed i sintomi, se presenti, scompariranno nel giro di pochi giorni. Nonostante si allevino i segnali della malattia, si dovrà tener conto che fino alla fine della cura, e fin tanto che non si avrà avuto riscontro dell’avvenuta guarigione, la persona ammalata è potenzialmente contagiosa e non dovrebbe avere rapporti sessuali.
Ricordate sempre che la prevenzione durante i rapporti sessuali con un partner occasionale è essenziale per salvaguardare la vostra salute. La prevenzione è importantissima per riconoscere malattie di vario tipo, più o meno gravi, come anche una banale appendicite o una salmonellosi.