Il matrimonio, visto nella sua forma forse meno romantica, è soprattutto un vincolo giuridico che lega un uomo e una donna. Come tale comporta dei diritti ma anche dei doveri, pena la possibilità di chiedere la rottura di questo accordo.
I diritti e gli obblighi reciprochi sono disciplinati dall’art 143 del Codice Civile, il quale enuncia anche il dovere di assistenza morale tra i coniugi. Ed è proprio in tale dovere che deriva anche quello di avere rapporti intimi con l’altro coniuge. La mancata consumazione del rapporto può essere una giusta causa di scioglimento del vincolo.
A questo punto la linea può farsi a volte molto sottile, anche perchè sono tante le coppie che, soprattutto con l’andare del tempo, tendono a non avere più una vita intima così attiva, non per questo, naturalmente, si è legittimati a chiedere lo scioglimento del matrimonio.
Può capitare, per esempio, che un partner si rifiuti di avere rapporti per i motivi più disparati, che potrebbero costituire altrettante cause di giustificazione. La storia che vi stiamo ci parla proprio di una moglie che alla richiesta del partner di vivere insieme un po’ di intimità gli oppone un netto rifiuto.
Ma a colpire è soprattutto la motivazione che oppone la donna, trascritta accuratamente su un fogliettino che consegna al marito. La moglie gli riferisce di essere venuta a conoscenza di qualcosa che l’ha turbata profondamente e sulla quale non può sorvolare: scopriamo di cosa si tratta.