"Chiara Poggi colpita con un Baby Tonfa" Cos’è e a chi appartiene (2 / 2)

 

Il caso di Chiara Poggi a Garlasco continua a tenere alta l’attenzione mediatica, soprattutto per alcuni dettagli emersi dalle analisi medico-legali, in particolare riguardo a un piccolo foro riscontrato sulla sua tempia durante l’autopsia. Secondo la docente di Medicina Legale Luisa Regimenti dell’Università di Roma Tor Vergata, l’aggeggio più coerente con quella lesione sarebbe un Baby Tonfa, uno strumento di difesa personale che Andrea Sempio, l’unico indagato per il caso, conosceva bene, essendo istruttore di Krav Maga.

Questa disciplina, nota per la sua capacità di neutralizzare rapidamente un avversario concentrandosi sui punti vulnerabili del corpo, rende plausibile l’ipotesi che il piccolo oggetto, dalle dimensioni simili a un portachiavi e realizzato in materiale plastico o metallico, possa aver generato la contusione osservata.

Il Baby Tonfa, evoluzione moderna del kubotan sviluppata in Israele, è progettato proprio per esercitare pressione o colpi concentrati su zone specifiche del corpo, consentendo di colpire con forza punti mirati anche senza l’uso di armi convenzionali, e la sua dimensione ridotta ne permette un trasporto discreto e un impiego immediato in contesti di autodifesa. Il medico legale ha evidenziato come le caratteristiche della lesione, piccola, rotondeggiante e poco profonda, siano perfettamente compatibili con il contatto con un oggetto dalle dimensioni e dalla forma del Baby Tonfa, rafforzando così l’ipotesi di un collegamento diretto con la pratica sportiva di Sempio.

Neonato gettato dal balcone del quarto piano: è stata la sorellina di cinque anni Neonato gettato dal balcone del quarto piano: è stata la sorellina di cinque anni

Va sottolineato che, nonostante la sua efficacia in contesti di autodifesa, il Baby Tonfa non rientra tra gli strumenti vietati dalla normativa italiana sul porto d’armi, risultando legale e accessibile anche tramite piattaforme di vendita online a pochi euro.  L’attenzione sullo strumento non riguarda solo la sua capacità di provocare contusioni specifiche, ma anche il contesto in cui viene utilizzato: il Krav Maga prevede infatti tecniche di difesa e neutralizzazione rapide, mirate a colpire punti strategici per immobilizzare l’avversario senza dover ricorrere a forza eccessiva, il che rende compatibile il tipo di lesione riscontrata.

Il collegamento tra la lesione di Chiara Poggi e il Baby Tonfa getta nuova luce sul contesto dell’episodio, evidenziando come la scelta dell’oggetto sia coerente con le competenze e le abitudini dell’indagato. Allo stesso tempo, gli esperti sottolineano che l’analisi della compatibilità della contusione con il Baby Tonfa, sebbene significativa, non costituisce di per sé una prova definitiva e va considerata insieme a tutti gli altri elementi investigativi. La rilevanza del caso risiede anche nell’approfondimento di strumenti di difesa personale poco conosciuti al grande pubblico, e di come possano interagire in scenari reali con effetti specifici, confermando l’importanza di valutazioni tecnico-scientifiche accurate in ambito giudiziario.