La società Fenice, cui fanno capo tutti i marchi legati alla Ferragni, ha registrato perdite di 3,4 milioni di euro nel 2024, così come in rosso sono i risultati dell’altra società a cui è legata l’operatività dell’impero Ferragni, la Tbs Crew, a cui fanno capo blog e e-commerce, la quale ha registrato perdite per 2,3 milioni di euro, per un rosso totale di 5,7 milioni di euro.
Chiara Ferragni, con la ricapitalizzazione di fine aprile, necessaria affinché il gruppo restasse in piedi, è diventata azionista di maggioranza di Fenice, detenendo il 99,8% delle quote, sancendo così disimpegno dei due soci storici, Paolo Barletta e Pasquale Morgese.
Barletta, con la sua Alchimia, ha votato a favore dell’aumento ma senza sottoscriverlo, uscendo dalla società e rimettendo il suo 40%, mentre Morgese, votando contro, ha seguito la ricapitalizzazione, passando però dal 27,5% allo 0,2%.
L’amministratore unico Claudio Calabi, manager esperto in salvataggi, ha convocato un’assemblea cui erano presenti soltanto l’influencer e Morges, cercando di smorzare il triste bilancio di quest’anno, fatto di trasformazioni e di una scelta strategica di pausa operativa, in cui sono state sospese iniziative e collaborazioni, in attesa di valutare l’evoluzione dello scenario di mercato. Chiara Ferragni, a settembre, dovrà effettuare l’udienza in cui dovrà rispondere all’accusa di truffa aggravata in relazione al “Pandoro-gate”, ma sta guardando al bilancio di cui vi abbiamo parlato nella veste di un rilancio delle sue attività. Dal secondo semestre 2025, l’influencer prevede un primo sviluppo delle nuove proposte creative e l’implementazione di un piano di crescita definito.
Ci sarebbero nuove opportunità che Fenice potrà concretizzare in questo 2025, volte al consolidamento ma anche una crescita del marchio. Da due anni, i bilanci della holding Sisterhood non vengono pubblicati e questo succederà quando si chiuderanno quelli delle due società partecipate. Solo allora capiremo a quanto ammonta per davvero l’impero di Chiara.