"Chiara è deceduta, Andrea aiutami". Garlasco, la telefonata choc di una donna (2 / 2)

Emerge un nuovo capitolo nel caso del delitto di Garlasco, che torna al centro dell’attenzione dopo anni di indagini e una sentenza ormai definitiva. Quel 13 agosto 2007, Chiara Poggi venne trovata senza vita nella villa di famiglia. Il fidanzato, Alberto Stasi, fu condannato in via definitiva.

Tuttavia, a distanza di quasi due decenni, le indagini si riaprono: nei fascicoli sono saltati fuori reperti rimasti a lungo nella “catena” investigativa senza essere sottoposti alle più moderne tecniche genetiche; campioni biologici che gli esperti descrivono ora come «potenzialmente decisivi». A gettare nuove ombre sulla vicenda è spuntata una telefonata misteriosa, registrata pochi giorni dopo il ritrovamento del corpo di Chiara Poggi.

Una chiamata nella quale si sente distintamente una voce femminile che, in preda alla disperazione, pronuncia parole inquietanti: “È morta… Andrea, aiutami”. A ricevere questa telefonata sarebbe stato un un giovane di Garlasco il pomeriggio stesso del delitto.

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Il ragazzo, che rispose di non essere Andrea ma Alessandro, riferì ai carabinieri di aver poi identificato la ragazza e mostrato un messaggio di scuse ricevuto poco dopo, oltre a ulteriori telefonate che lo avevano turbato per il tono concitato. Nel frattempo, la menzionata telefonata – consegnata ai carabinieri in un verbale del 25 agosto 2007 – non era stata fino ad oggi oggetto di particolare approfondimento.

La vicenda dunque si riaccende, tra reticenze e nuovo slancio investigativo. Il rinnovato filone investigativo rilancia il caso come esempio di quanto la scienza forense e la ricostruzione processuale possano evolversi anche a distanza di anni. Per la famiglia di Chiara e per l’opinione pubblica, ciò significa che una sentenza non basta più: la ricerca della verità sembra tutt’altro che conclusa.