Continua a far discutere il caso di Aboibakar Soumahoro, il deputato eletto con l’alleanza Verdi-Sinistra nelle elezioni politiche dello scorso 25 settembre, finito al centro di una bufera mediatica in seguito all’inchiesta che coinvolge la suocera e la moglie in merito alla gestione delle cooperative pro migranti.
Il sindacalista ivoriano non risulta indagato e si è sempre dichiarato estraneo ai fatti, tuttavia ha deciso comunque di autosospendersi dal gruppo parlamentare del suo partito. In queste ore stanno emergendo altri particolari sulle cifre percepite dai parenti di Soumahoro, i quali ogni mese si garantivano cifre esorbitanti: ecco quanto percepivano.
I super stipendi
A finire nel mirino della Procura di Latina con l’accusa di evazione fiscale e false fatturazioni sono Liliane Murekatete e Maria Therese Mukamitsindo, rispettivamente la compagna e la suocera dell’esponente dei Verdi. Secondo gli inquirenti, le due indagate, che gestivano la cooperativa Karibu, emettevano fatture per ‘operazioni inesistenti’ tramite le due società fittizie Aid e Jambo Africa, per dichiarare spese per evadere il fisco e poter poi richiedere finanziamenti pubblici per l’assistenza ai mirgranti.
In realtà, le indagini avrebbero messo in luce come gli ospiti della cooperativa vivessero in condizioni di grave disagio e ridotti in pessime condizioni. Per la Procura si sarebbe trattato di ‘un meccanismo fraudolento a gestione familiare’ che avrebbe portato nelle tasche degli indagati, tra i quali figura anche Michel Rukundo, fratello della compagna di Soumahoro, dei lautissimi compensi.
Mentre i migranti ospiti delle strutture erano lasciati senza cibo, luce e acqua i parenti del deputato di sinistra si attribuivano compensi da oltre 4 mila euro al mese. Intanto la Procura ha già disposto la liquidazione della Coop Karibu e la Guardia di Finanza ha sequestrato ben 640 mila agli imprenditori dell’accoglienza, con l’interdizione per un anno alla suocera di Soumahoro di poter contrattare con la pubblica amministrazione.