Caso Emanuela Orlandi, la ricostruzione: "Fu un sequestro simulato" (1 / 2)

Caso Emanuela Orlandi, la ricostruzione: "Fu un sequestro simulato"

La vicenda di Emanuela Orlandi, la quindicenne cittadina vaticana scomparsa il 22 giugno 1983, è uno dei misteri irrisolti più inquietanti della storia italiana. Figlia di un dipendente della Prefettura della Casa Pontificia, Emanuela sparì nel nulla dopo aver frequentato una lezione di musica presso la scuola di piazza Sant’Apollinare a Roma.

Da quel giorno, la sua famiglia, in particolare il fratello Pietro, non ha mai smesso di cercare la verità. L’inchiesta, gestita inizialmente dalla giustizia italiana e successivamente anche dal Vaticano, è stata riaperta più volte nel corso degli anni senza mai giungere a una soluzione definitiva. Nel corso del tempo, sono emerse numerose piste e ipotesi, alcune legate a intrighi internazionali e criminalità organizzata.

Una delle teorie più accreditate per anni è stata quella del coinvolgimento della Banda della Magliana, un’organizzazione criminale romana, che avrebbe rapito Emanuela per fare pressione sul Vaticano in merito al caso del crac del Banco Ambrosiano. Altre teorie hanno coinvolto i servizi segreti internazionali, il caso Ali Agca (l’attentatore di Papa Giovanni Paolo II), fino ad arrivare a voci su presunti insabbiamenti interni allo Stato Vaticano.

Nel 2023, a distanza di 40 anni dalla scomparsa, la Santa Sede ha deciso per la prima volta di aprire un’inchiesta ufficiale vaticana sul caso, dopo le pressioni crescenti dell’opinione pubblica e del Parlamento italiano, che ha approvato l’istituzione di una commissione d’inchiesta bicamerale.

Anche Papa Francesco, in più occasioni, ha affermato di voler fare piena luce sulla vicenda, offrendo piena collaborazione con la magistratura italiana. Il caso Orlandi resta oggi una ferita aperta nella storia della Repubblica e della Chiesa. Proprio in questi giorni è emersa una clamorosa novità. “E’ stato un sequestro simulato…”: scopriamo tutti i dettagli nella pagina successiva.