Carlo è stato ritrovato nelle vicinanze dei pennelli: ecco cosa sono e perché sono così pericolosi (1 / 2)

Carlo è stato ritrovato nelle vicinanze dei pennelli: ecco cosa sono e perché sono così pericolosi

Si sono concluse nel peggiore dei modi le ricerche del piccolo Carlo Panizzo, il bimbo di 6 anni scomparso ieri, lunedì 11 agosto, da Cavallino Treporti,  dopo 11 incessanti ore di ricerche, scattate con l’allarme della madre, sotto gli occhi della quale è sparito.

Una catena umana, divenuta già il simbolo della solidarietà anche nei casi di maggiore disperazione, si è attivata in men che non si dica, coinvolgendo un gran numero di bagnanti, uniti a vigili del fuoco, uomini della guardia costiera, carabinieri, bagnini etc., pur di ritrovare quanto prima il piccolo sano e salvo.

Purtroppo ogni speranza è stata vanificata , all’alba di oggi, con la notizia del rilevamento, via Sonar, della salma del povero Carlo, a due metri di profondità, a poca distanza dal punto in cui si è tuffato, senza più tornare alla riva.

In queste ore così strazianti per la sua comunità, per la famiglia e, di riflesso per l’Italia intera, ulteriori dettagli, emersi, ci invitano alla prudenza massima, in quanto il mare sottende pericoli enormi.

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Carlo è stato ritrovato nelle vicinanze dei pennelli: ecco cosa sono e perché sono così pericolosi, sulla base delle parole pronunciate da Dino Basso, Direttore della Società nazionale di salvamento (Sns) di Mestre,   che ha fornito tutte le risposte alle domande più gettonate dagli utenti, dopo il macabro ritrovamento del povero Carlo Panizzo.