Canone Rai, nuovo incubo: Italiani su tutte le furie

Situazione davvero complicata per gli italiani che, presto, si troveranno a fronteggiare un altro incubo, legato al Canone Rai. Ecco cosa sta accadendo.

Canone Rai, nuovo incubo: Italiani su tutte le furie

Mesi roventi (sotto tutti i punti di vista) per i contribuenti italiani che sono stanchi dei recenti aumenti. Già duramente provati dalla pandemia da Covid, si sono trovati dinnanzi all’ennesima crisi economica legata ai rincari per via delle atrocità in corso in Ucraina.

Le lamentele sono all’ordine del giorno, il malcontento cresce sempre più e come se tutto questo non fosse abbastanza, un nuovo incubo si prospetta all’orizzonte. Si tratta di nuovi potenziali aumenti. Ma vediamo in dettaglio cosa potrebbe succedere.

Cosa potrebbe accadere 

Proprio quando gli italiani stavano intravedendo una piccola luce infondo al tunnel, è arrivata l’ennesima mazzata, legata alle bollette di luce e gas alle stelle, oltre ai rincari dei generi alimentari e di consumo. Ma lo scenario, che va visto nell’insieme, nell’ottica europea, è destinato a peggiorare. Almeno questo è quello che è emerso da voci di corridoio. 

Questa volta i contribuenti potrebbero trovarsi al cospetto dell’aumento del canone Rai,in concomitanza con l’addio dello stesso in bolletta. Dato che eliminare il canone dalla bolletta vorrebbe dire perdere introiti sicuri, il governo deve prendere una soluzione su come riscattare comunque il canone Rai . Ma quale sarà la modalità di riscossione di questo tributo da parte del Governo a partire dal 2023? Al momento non ci sono dati certi alla mano e a discuterne sono principalmente le associazioni dei consumatori. L’amministratore delegato della Rai, Carlo Fuortes, ha fatto sapere, attraverso Il Giorno, che l’aumento del canone Rai non dipende da una decisione loro, ma del governo Draghi. 

Voci di corridoio, in riferimento all’ Italia, parlano di un possibile innalzamento del canone Rai ad una cifra di 300 euro annui e la situazione non va meglio in altri paesi, dove questa tassa è commisurata al reddito familiare ed è decisamente superiore alla nostra. Ad esempio, in Austria arriva a costare 320 € annui, contro i 133 € della Francia e i 215 € della Germania. Solo in Spagna vi è l’eccezione, dato che il canone ammonta a soli 40 € annui. 

 

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