Essere genitori, al giorno d’oggi, non è assolutamente facile. Si è sempre più barcamenati tra lavoro e impegni familiari e spesso, chi non ha la fortuna di avere i nonni vicino, deve cercare altri tipi di aiuto.
Parliamo di aiuti a pagamento, ossia di una baby sitter, una tata che si occupi dei piccoli di casa in assenza del papà e della mamma. Molti di noi al giorno d’oggi lavorano, e quindi non possono badare i figli per tutto il giorno. Affidarsi ad una baby sitter professionista del settore risulta quindi quanto mai utile, specie se non ci sono i nonni a poter badare i bambini.
Non tutti riescono a fidarsi ciecamente di affidare il loro scricciolo nelle mani di una persona che, fondamentalmente, non si conosce fino in fondo. Proprio per questo molti genitori decidono sempre più spesso di magari sudare le proverbiali “sette camice” con i propri figli che magari affidargli ad una terza persona.
La paura che non venga accudito con le stesse premure con cui, magari, si prenderebbe cura dei suoi figli, prende il sopravvento. Anche se ovviamente molto spesso la gente che fa affidamento ad una tata si trova molto bene, tanto che queste ultime a volte finiscono anche per diventare parte della famiglia.
La storia che sto per raccontarvi nella prossima pagina parte dall’osservazione di una madre, alle prese con il figlioletto, affetto dalla sindrome di Down, che si comporta in modo strano. Quanto scoprirà è raggelante.